“Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. La massima evangelica ben si adatta a quanto successo alla Universal Music, uno dei “giganti” mondiali della musica.
Forse si tratta di un peccato di “arroganza”, sta di fatto che la società di edizioni musicali che fa capo alla holding Vivendi Universal è stata riconosciuta colpevole di violazione dei diritti d’autore.
Secondo il tribunale del distretto sud di New York presieduto dal giudice John Martin, Universal Music ha smerciato numerosi successi mondiali, gli evergreen, come White Christmas e Love Me Tender senza pagare il dovuto ai titolari dei diritti.
Universal, dunque, dovrà versare i diritti agli autori e compositori per poter diffondere su Internet, attraverso il sito Web GetMusic, le canzoni oppure cessare questo tipo di attività.
Le canzoni sono in tutto una ventina e la causa era stata intentata da alcune piccole case editrici che rappresentavano gli artisti. Tra queste, la Elvis Presley Music, la Rodgers and Hammerstein e l’associazione degli autori compositori americani.
Edward Murphy, presidente della NMPA, l’associazione nazionale degli editori di musica non ha saputo trattenere la felicità: “È una grande vittoria per gli autori compositori – ha dichiarato – Siamo finalmente riusciti a far valere i loro diritti, sanno che verranno pagati per l’uso delle loro opere musicali su Internet”.
Ancora l’ammontare dei danni non è stato valutato dal giudice e dipenderà dal numero degli aventi causa e da quello delle canzoni, anche se le due parti potranno fare appello.