Scatta la trappola messa sul Web da un’associazione spagnola e cadono nella rete 6 mila pedofili.
L’iniziativa è stata realizzata dall’associazione Anesvad che ha creato un falso sito di pornografia infantile, che serviva a rintracciare le persone che si connettevano.
L’idea, come afferma l’associazione, è servita anche come test per verificare la rapidità con la quale le autorità hanno reagito all’esistenza del sito falso-pedofilo.
Il 1 ottobre, dunque, appare sul Web il sito “Nymphasex” e viene scoperto dalla Guardia Civil solo quattro giorni dopo.
Le pagine non mostrano alcun contenuto pornografico ma lo sottintendono e propongono di entrare in contatto via posta elettronica con tre minori, promettendo più servizi a partire dal 16 ottobre.
I 6 mila che si sono riconnessi il 16 ottobre, però, al posto degli sperati nuovi servizi si sono trovati di fronte a una serie di messaggi che denunciavano i misfatti della pedofilia.
Non solo.
I loro indirizzi IP sono stati rivelati permettendo di localizzare il computer dal quale effettuavano la connessione.
Circa 200 hanno lasciato il loro indirizzo di posta elettronica personale chiedendo di essere informati sull’aggiornamento del sito, mentre altri hanno inviato anche la loro foto.
L’associazione spagnola ha spiegato che non sporgerà denuncia, ma che l’iniziativa aveva come unico scopo quello di “fare paura” ai pedofili e di attirare l’attenzione sul moltiplicarsi dei siti di pornografia infantile su Internet.