Mesi fa ho avuto il piacere di conoscere una realtà tra le più originali e avanzate al mondo nell’applicazione del modello open. Si tratta di GEM Foundation, ente no profit basato in Italia ma indiscutibilmente di respiro internazionale
La cosa singolare è che il suo quartier generale si trova proprio nella città presso cui ho studiato per molti anni: a Pavia, nell’area Cravino, dove sorgono i dipartimenti scientifici del noto ateneo lombardo.
Ho scoperto così che Pavia è un polo di eccellenza in campo sismologico, grazie alla presenza, oltre che di una indiscussa tradizione accademica, del Centro europeo di formazione e ricerca in ingegneria sismica (più noto con l’acronimo EUCENTRE) e di una tavola vibrante tra le più grandi e performanti al mondo, per la riproduzione in scala di eventi sismici e la realizzazione dei relativi test.
GEM significa infatti Global Earthquake Model e la mission (davvero ambiziosa) della fondazione è appunto la creazione di un modello di riferimento a livello globale per la misurazione e la gestione del rischio sismico. Il tutto reso ancora più solido dal punto di vista scientifico grazie ad un approccio open a 360 gradi. Infatti da un lato le modalità di partecipazione alla fondazione e di sponsorizzazione dei suoi progetti sono governate dalla massima trasparenza, dall’altro tutti gli output prodotti dall’ente (cioè strumenti software, banche dati, documenti e articoli scientifici) sono rilasciati con licenze di libera distribuzione.
Giusto ieri, nel corso di un convegno di altissimo livello tecnico (tenutosi a Pavia e trasmesso in streaming), l’ente ha festeggiato un’importante tappa: la release ufficiale della piattaforma OpenQuake, la prima dedicata al monitoraggio e gestione del rischio sismico interamente basata su tecnologie open (il software è infatti sotto licenza GNU GPL e il database sotto licenza Creative Commons).
Durante l’evento, di cui ho pubblicato una serie di foto, ho intercettato Paul Henshaw, attuale Director of Technology & Development, e ho raccolto la sue parole:
Con il rilascio di OpenQuake per la prima volta si dispone di un sistema integrato di dati e software specifico per seismic risk assessment interamente ispirato ad un approccio open. È proprio questo il plusvalore della nostra piattaforma e in generale della nostra attività. Inoltre, all’approccio open nella gestione dei nostri prodotti si unisce un approccio il più possibile trasparente nella gestione delle dinamiche che governano la fondazione. Questa diventa a mio avviso una feature davvero strategica e innovativa, nonché pienamente in linea coi nuovi principi di trasparenza fissati dalla UE proprio in materia di gestione del rischio.
Il riferimento è tutto alla cosiddetta direttiva Solvency II che infatti annovera tra i suoi pilastri alcune chiare regole di trasparenza per il rafforzamento del mercato dei servizi nell’ambito del rischio assicurativo.
Adesso gli operatori di questo delicatissimo settore, grazie all’attività di GEM, possono usufruire anche di strumenti completamente open; ed è un bel passo avanti proprio nella direzione della trasparenza.
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