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Una palla colorata ci dirà l’andamento della Borsa

20 Aprile 2004

Una palla colorata ci dirà l’andamento della Borsa

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Il caro, vecchio semaforo con i suoi colori verde, giallo e rosso è lo strumento ideale per regolare il traffico agli incroci, sempre che l'utente della strada sia disposto a rispettarlo. Ebbene, il principio che sta alla base di questo semplice e vecchio strumento è la filosofia che muove la nuova frontiera del "Tangibles Bits", invenzione del MIT (Massachusetts Institute of Technology)

Scopo di questi nuovi studi è programmare oggetti di uso quotidiano per trasmettere informazioni attraverso colori o con un semplice colpo d’occhio.
Ritorniamo all’esempio del semaforo per spiegare in cosa consiste: tutti sappiamo che se il semaforo è rosso, dobbiamo arrestare il veicolo che stiamo guidando oppure, se siamo a piedi, non possiamo attraversare l’incrocio. Ci basta un colpo d’occhio per acquisire l’informazione attraverso un colore.

Ora, immaginate degli oggetti semplici che, utilizzando questo metodo, ci trasmettano informazioni in un batter d’occhio per seguire l’andamento della borsa o del tempo meteorologico.

La Ambiente Devices, società nata da queste ricerche del MIT, ha già prodotto e messo in commercio una serie di dispositivi: una sfera colorata programmata per seguire l’indice borsistico Down Jones e mostrare l’andamento attraverso fluttuazioni di colore (a 150 dollari), oppure tre quadranti (simili ai Vumeter che si usavano sui vecchi apparati hi-fi) che possono seguire contemporaneamente andamenti di tre settori diversi o un parallelepipedo che da indicazioni meteorologiche.

Per funzionare, questi dispositivi sfruttano una rete (la Ambient Information Networks) estesa sul territorio degli Stati Uniti che copre, a detta dei responsabili, il 90 % della popolazione. Come gli orologi radiocontrollati, anche questa rete attraverso segnali radio aggiorna gli apparati a seconda dell’andamento del settore che stanno seguendo.

Un modo, dunque, per semplificare l’interazione tra gli esseri umani e le macchine. Un capovolgimento di prospettiva rispetto alla realtà virtuale: non più gli uomini immersi nel mondo delle macchine con protesi che simulano un mondo formato da bits (come ci hanno abituato a immaginare gli ultimi film di fantascienza), ma macchine dall’aspetto semplice e domestico che usano i nostri sensi per comunicarci informazioni.

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