Il raduno mondiale degli sviluppatori interessati alle piattaforme e alle tecnologie dalla ricerca web ai sistemi operativi per smartphone, Android su tutto, è cominciato all’insegna di grandi aspettative per chiudersi in tono minore.
Partito per assistere di persona all’evento con tantissimo entusiasmo nonostante una fastidiosissima tosse, devo infatti ammettere che sono rimasto piuttosto deluso dagli esiti. Molto più di quanti si sono lamentati duramente per non essere riusciti a ottenere un ingresso a causa del cattivo funzionamento della registrazione:
La procedura è completamente inaccettabile per un’azienda che allinea alcuni dei più bravi ingegneri software al mondo. La prima azienda web sul pianeta dovrebbe saper fare meglio di così.
Problemi di e-commerce AJAX a parte, non mi aspettavo di certo l’annuncio di tecnologie fantascientifiche e nemmeno di tornare con la borsa piena di dispositivi, ma sicuramente pensavo di tornare arricchito nelle mie conoscenze.
Quello che è stato mostrato è abbondantemente accessibile via web sul sito di Google I/O. Per sintetizzare elativamente al mondo Android sono state presentate alcune nuove API (interfacce di programmazione) ottimizzate per la gestione della location (permettere al dispositivo di sapere dove si trova geograficamente) e per comprendere se l’utente stia camminando, correndo o se si stia spostando in bici o in macchina.
Ci sono stati miglioramenti nelle API di Google Cloud Messaging e alcuni servizi, prima organizzati in librerie diverse, sono stati raggruppati all’interno di un modulo univoco che si chiama Google Play Services.
È stato poi presentato il nuovo IDE (Integrated Development Environment, ambiente integrato di sviluppo), che si chiama Android Studio e di cui relazionerò più avanti.
Per carità; tutte cose interessantissime e di valore tecnico indiscusso, ma sinceramente mi aspettavo qualcosa di più dopo un anno di lavoro da parte di una azienda come Google.
Capisco che non si possa sempre creare qualcosa di nuovo, ma anche le sessioni tecniche che hanno seguito il keynote non hanno restituito, francamente, cose considerevoli. Spero solo che si tratti della quiete prima della tempesta e che l’autunno ci porti nuove ed entusiasmanti novità, come Google ci aveva abituati in passato ad aspettarci. Magari con un Google Wallet più funzionante.