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Un sito raccoglie le perle del ministro iracheno dell’informazione

15 Aprile 2003

Un sito raccoglie le perle del ministro iracheno dell’informazione

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Tra le tante figure grottesche che questa guerra in Iraq ci ha regalato, spicca quella del ministro iracheno per l’informazione, Mohammad Said al-Sahhaf. Ligio al comando “negare anche l’evidenza”, minacciava …

Tra le tante figure grottesche che questa guerra in Iraq ci ha regalato, spicca quella del ministro iracheno per l’informazione, Mohammad Said al-Sahhaf. Ligio al comando “negare anche l’evidenza”, minacciava fuoco e fiamme contro gli anglo-americani, negava che fossero entrati a Baghdad, mentre sullo sfondo si udivano i colpi di fucileria e si alzavano colonne di fumo.

Anche lui, come gli altri capi politici e militari del defunto regime iracheno di Saddam Hussein, è scomparso. Ma delle sue “perle” è rimasta traccia sul Web, grazie a un sito Internet a lui dedicato.

Welovetheiraqiinformationminister.com (amiamoilministrodell’informazioneirachena.com), infatti, è stato creato da un gruppo di fan ammaliati dalla faccia di bronzo dello scomparso ministro iracheno.

Chi ha seguito lo svolgimento del conflitto ricorderà il volto sorridente e beffardo del ministro, sempre vestito con la divisa verde del partito Baath, basco nero e occhiali da vista a fasi alterne. Il suo leit-motiv era sempre lo stesso: negare l’avanzata delle forze anglo-americane verso Baghdad, a volte con minacce ridicole.

All’ultimo, poi, quando gli americani erano al centro di Baghdad a tiro di pistola dalla sua postazione, lui sotto il tiro dei cannoni americani, inossidabile, ripeteva che “tutto è sotto controllo” e che le armate anglo-americane “si arrenderanno”.

Il massimo lo ha raggiunto con la frase: “Stanno per arrendersi, se non lo faranno saranno bruciati dentro i loro carri. Andremo ad occuparli e a distruggerli”.

Amenità di questo genere sono riportate sul sito dei suoi fan, che ha ricevuto un tale successo di pubblico (4 mila visitatori al secondo) che è stato rapidamente saturato e sospeso in attesa dell’installazione di un nuovo server.

Ovviamente non manca una parte più commerciale: sono in vendita gadget, come una t-shirt con stampata la foto di Mohammad Said al-Sahhaf con le sue migliori “battute”.

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