Quanti di noi hanno sognato di poter usare uno smartphone come computer e svolgere gran parte del lavoro con un aggeggino che sta in una tasca? La mobilità tecnologica assoluta. Ma pensiamo a un passo ancora più in là: fare tutto grazie ad un dispositivo grande quanto una chiavetta di memoria.
Si chiama Cotton Candy ed è un microcomputer tascabile su cui far girare Android, Ubuntu e anche alcune versioni virtualizzate di Windows o OS X.
Grazie alla connettività WiFi e Bluetooth e alle due spine Usb 2.0 e Hdmi integrate è possibile collegarlo ad un televisore e ad una tastiera e utilizzarlo come un normale computer. Ha un gigabyte di Ram e grazie allo slot microSD può arrivare a 64 gigabyte di archiviazione dati: caratteristiche che in sostanza lo rendono equiparabile ad un portatile di pochi anni fa. Il prezzo: solo 189 euro (tasse escluse) sul sito del produttore.
L’idea è davvero forte e ci porta ad un livello di mobilità davvero impensabile solo qualche tempo fa. Ovviamente una soluzione come questa è figlia del successo dei sistemi open source nel mercato mobile (Android docet). Ed è anche la dimostrazione che l’evoluzione della tecnologia non va affatto ricercata nell’appesantire sempre più i sistemi operativi e nell’aggiungere applicazioni e funzioni, bensì nel trovare soluzioni davvero smart.
Se invece ci concentriamo su questo specifico caso, il gioco non è tanto fare la gara a chi inventa l’aggeggio più piccolo (basti vedere il mondo dei telefonini che ha registrato un’inversione di tendenza in fatto di dimensioni), quanto l’aggeggio più utile; l’essere anche piccolo è fondamentale ma rimane corollario dell’utilità (nonché della praticità d’uso e della versatilità).
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