Le metodologie agile hanno avuto origine nel mondo del software, ma Kristen McLean (@BKGKristen), Ceo di Bookigee, pensa che le stesse tecniche possano essere applicate allo sviluppo dei contenuti e ai workflow editoriali e lo spiega in un’intervista pubblicata su Radar di O’Reilly.
Perché all’editoria? La risposta insita nelle esigenze a cui risponde il movimento agile:
These types of methodologies work particularly well in any situation where you are trying to produce a creative product to meet a market that is evolving – like a new piece of software when the core concept needs proof from the user to evolve – or where there needs to be a very direct and engaged relationship between the producers and users of a particular product or service.
Creazione di un prodotto creativo, mercato in evoluzione, coinvolgimento e relazione diretta tra produttori e consumatori: tre caratteristiche che sembrano adattarsi particolarmente bene alla descrizione attuale del panorama editoriale.
In particolare è proprio sull’ultima che l’editoria dovrebbe ispirarsi ai principi agili secondo i quali «le persone e le interazioni sono più importanti dei processi e degli strumenti» e «bisogna collaborare con i clienti», in questo caso i lettori, perché è proprio dalla creazione di un rapporto fondato sul confronto diretto e sull’ascolto di chi i contenuti li compra (legge, condivide, regala, rilegge, commenta, consiglia…) che è possibile creare prodotti migliori che possano convivere con altri media nell’ecosistema digitale.
Forse vale la pena che ci rileggiamo tutti lo Manifesto per lo Sviluppo Agile di Software?
L'autore
Corsi che potrebbero interessarti
Digital Customer Care - Che Funziona
Data di inizio:
27/9/2022
Progettare una Landing Page - Che Funziona
Data di inizio:
08/11/2022
Comunicare un lancio online - Che Funziona
Data di inizio:
25/10/2022