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Un cyber-anarchico contro il fisco americano

04 Ottobre 2001

Un cyber-anarchico contro il fisco americano

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Convinto di essere stato sottoposto a un provvedimento di sorveglianza illegittimo, un cittadino americano, definito dalle autorità "cripto-anarchico", ha utilizzato le proprie conoscenze informatiche per mettere in difficoltà gli uffici dell'amministrazione fiscale e molestare due agenti federali.

Un cyberpunk americano di 43 anni, Jim Bell, è stato condannato da un tribunale federale a scontare 10 anni di prigione e a pagare 10.000 dollari di ammenda, per aver cercato di contraffare, ai danni del fisco, un certo numero di dati che lo riguardavano e per aver minacciato via fax e e-mail due agenti federali, che, secondo lui, lo avevano messo illegalmente sotto sorveglianza.

In realtà, Jim Bell era già stato condannato, nel 1996, a tre anni di prigione, con l’accusa di aver falsificato dei documenti ufficiali e di aver scritto un saggio intitolato “Assasination Politics”, nel quale veniva descritta una sorta di gioco virtuale che aveva come obiettivo l’organizzazione dell’assassinio di agenti federali corrotti o colpevoli di abusi.

Si trattava, in sostanza, di un sistema di scommesse online (che combinava crittografia, anonimato e moneta virtuale) in base al quale i giocatori dovevano indovinare il giorno e l’ora dell’assassinio di un agente governativo.

Nonostante Jim Bell avesse continuato a pubblicizzare il suo opuscolo su molti newsgroup – senza mai realizzare il suo sistema – e non avesse mai tentato di nascondere la propria identità, solo in seguito al sequestro della sua moto da parte degli agenti del fisco e all’avvio di indagini sul suo conto, sono stati ritrovati un esemplare del saggio e un certo numero di documenti compromettenti.

Bell aveva già avuto, infatti, problemi con il fisco nel periodo in cui dirigeva una società di informatica. In particolare, non aveva pagato alcune imposte e aveva preso l’abitudine di fornire una serie di cifre a caso quando gli veniva richiesto di fornire il suo numero della previdenza sociale.

Una volta uscito di prigione, nell’aprile dello scorso anno, aveva deciso di vendicarsi e aveva messo in atto una serie di azioni di disturbo nei confronti dei computer degli uffici dell’amministrazione fiscale e degli agenti federali che continuavano a sottoporlo a una sorveglianza, a suo dire, illegittima.

Nel corso del procedimento a suo carico, conclusosi nei giorni scorsi, Jim Bell è stato considerato una sorta di cyberterrorista e, una volta uscito di prigione, durante il periodo di libertà vigilata, non potrà accedere a Internet senza l’autorizzazione del giudice e dovrà sottostare, per tre anni, a una serie di rigidi controlli, da parte delle autorità federali, che potranno avere accesso ai suoi dati personali e al contenuto del suo computer.

L'autore

  • Annarita Gili
    Annarita Gili è avvocato civilista. Dal 1995 si dedica allo studio e all’attività professionale relativamente a tutti i settori del Diritto Civile, tra cui il Diritto dell’Informatica, di Internet e delle Nuove tecnologie.

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