Nel mondo ricco, l’amministrazione scolastica unificata di San Diego (California) ha acquistato 25.700 tavolette per studenti di quinta elementare e terza media.
L’acquisto è stato reso possibile dall’esistenza di un fondo di finanziamento per gli aggiornamenti tecnologici delle scuole votato nel 2008. Sul perché passare alla tavolette abbandonando i netbook, Darryl LaGace, chief information and technology officer dell’organismo, spiega:
Over the past six months, we have been piloting iPads and Android devices in a variety of settings. Although no device can do everything, the iPad clearly provides some of the best features while at the same time addresses some of the issues we have experienced with the netbook platform.
In un mondo che riteniamo non ricco, la Thailandia ha dato inizio con le prime 55 mila unità al dispiegamento di 800 mila tavolette per gli studenti delle elementari.
La differenza tra mondo ricco e mondo non ricco è che nel primo caso si tratta di dignitosissimi iPad 2; nel secondo invece le tavolette fanno parte del programma One Tablet per Child, hanno diagonale di sette pollici e sono prodotte da una azienda cinese di secondo piano.
Si sono appena dissolte le note del tributo a Giorgio Gaber nel decimo anniversario della sua scomparsa.
In molti ricorderanno il Signor G di Gaber, l’album che metteva a confronto i due bambini di nome G, quello che vive da solo in una casa con diciotto stanze e quell’altro che abita in un monolocale, però ha diciotto fratelli.
Stabilito che evidentemente la Thailandia ha disponibilità economiche diverse dal distretto scolastico di San Diego, pare evidente in che direzione stiano procedendo ricchi e meno ricchi.
Solo l’Italia riesce inesorabilmente a proporsi come caso particolare. Popolato pure da inutilmente scettici.