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UMTS, il caso Germania scuote l’Europa

08 Giugno 2001

UMTS, il caso Germania scuote l’Europa

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L'Authority tedesca ha deciso: sarà possibile condividere parte delle infrastrutture per le reti 3G.

L’Authority tedesca ha deciso: sarà possibile condividere parte delle infrastrutture per le 3G, risparmiando tra il 20 e il 30%. La decisione ha scatenato polemiche non solo in Germania, ma in tutta Europa, dove i gestori più piccoli e finanziariamente meno solidi spingono adesso perché siano adottate soluzione analoghe. In Germania, il RegTP (l’organismo di controllo delle telecomunicazioni) ha spiegato in una conferenza stampa i limiti posti alla condivisione delle reti: condivisione delle sole infrastrutture fisiche (antenne, siti,ecc). Secondo il RegTP, questa decisione non ridurrà la possibilità di competizione, e permetterà nel contempo un risparmio che gli analisti stimano pari a sei miliardi di Euro per ciascuna rete. Gli operatori minori, privi di una rete propria come ad esempio MobilCom, esultano, mentre gli esclusi dalle licenze UMTS affilano le armi per la battaglia legale. Ma in tutta Europa si guarda alla Germania come esempio: da seguire o da rifiutare? Il dilemma affligge tutte le Autorità europee, che devono decidere se permettere o no la condivisione delle reti. In Italia, l’Autorità fa sapere che “la condivisione delle reti non è un problema tecnico, ma puramente normativo”. Insomma, il pressing dei detentori italiani di licenza UMTS è cominciato, solo Omnitel Vodafone frena, dichiarando che “ognuno deve avere la propria rete”. Il commissario dell’Autorità Alessandro Luciano ha spiegato che “deve essere interpretata la norma e l’Autorità affronterà questo problema, anche se non nell’immediato. Il regolamento della gara per l’Umts prevede la possibilità della condivisione, ma questa deve essere conciliata con l’obbligo di copertura del territorio che hanno gli operatori”. L’ Unione Europea fa sapere, attraverso il commissario Mario Monti, di essere favorevole alla condivisione, purché non si traduca in svantaggio per i consumatori. Se da un lato i risparmi ottenuti nella costruzione della rete potrebbero significare tariffe più basse, dall’altro potrebbero voler dire meno concorrenza e pratiche oligopolistiche. Monti avverte: “L’UE avrà gli occhi ben aperti, pronta a far saltare qualsiasi accordo nel caso di svantaggio per il consumatore”. Insieme a Monti, a tenere gli occhi aperti ci saremo anche noi di Portel

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