Giovedì prossimo Canonical rilascerà ben cinque versioni della distro Linux più quotata del momento. Ubuntu Server, Ubuntu Desktop, Edubuntu, Kubuntu, e Xubuntu, basate sul kernel Linux 2.6.20, si proporranno a tipologie di utente diverse.
Edubuntu guarda agli ambienti didattici; Kubuntu sfrutta le potenzialità dell’interfaccia KDE 3.5.6 anziché Gnome 2.18; Xubuntu integra XFCE 4.4 per operare anche su sistemi un po’ vecchiotti.
La versione desktop permetterà una più agevole migrazione da Windows grazie alla presenza di un tool che gestisce il trasferimento di informazioni sensibili da una piattaforma all’altra. Non mancherà, inoltre, un wizard per l’istallazione di codec proprietari per la riproduzione multimediale.
Ubuntu Server, invece, con l’ultima versione 7.04 è destinato ad incrementare il suo successo grazie alla presenza di due nuove tecnologie di virtualizzazione: VMware VMI (Virtual Machine Interface), una sorta di layer che permette a Linux di interagire meglio con i software di virtualizzazione più comuni, e KVM (Kernel-based Virtual Machine), la soluzione che permette a Linux di eseguire altri sistemi operativi come ospiti.