Entrando nell’ambiente che richiama una bottega artigianale, con pochi fronzoli e tanta praticità, la prima struttura che si nota sono i fornelli di una grande cucina di fattezza industriale. È l’inaugurazione di un makerspace milanese.
Per l’occasione ci si immerge in una commistione tra creatività culinaria e modelli d’innovazione alternativi, all’occorrenza ben rappresentati da una tavola imbandita con cibi usuali lavorati da strumenti inusuali, come trapani da falegnameria usati per sostenere ortaggi in fase di sbucciatura, o cazzuole da muratore pronte a distribuire hummus. Anche questo è futuro.
Il messaggio percepibile è immediato: è una rete di condivisione tra creatività diverse, come Tour de Fork e I Tradizionali, che si coinvolgono come partner per rendere attivo il nuovo OpenDot, ovvero il fablab nato dall’esperienza dotdotdot, fucina creativa già presente sul territorio da dieci anni. Alessandro Masserdotti, cofondatore, può facilmente dimostrare nei fatti quello che afferma a parole:
È stato naturale aprire un laboratorio di fabbricazione e prototipazione digitale, un centro di ricerca e sviluppo basato sui concetti di condivisione e collaborazione per condividere conoscenza e mezzi di produzione, al fine di migliorare il risultato e il processo progettuale e produttivo.
Quindi non di cucina tradizionale si tratta, ma di vera fucina d’innovazione, con il corredo tecnologico di tutto quanto fa di uno spazio minimale un vero fablab: stampanti 3D, macchine a taglio laser, frese di dimensioni notevoli, laboratori di elettronica, CAD di progettazione, banco da falegname.
Il progetto è emblematico, perché dotdotdot ha all’attivo diverse installazioni significative su tutto il territorio nazionale e mettere questa esperienza in gioco potrebbe ribaltare in positivo gli incerti futuri economici con cui ogni fablab normalmente si scontra.
Auguriamo di cuore a opendot di aver trovato una ricetta di sostenibilità che possa far ben sperare tutti i fablab italiani, che proponendosi tali prima di aver sviluppato una solida esperienza di progettazione innovativa si trovano, in molti, a soffrire di crisi di sostentamento.
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Mentre Paolo Capobussi è a Roma per la Maker Faire Europe 2014, all’interno della Innovation Week di Roma, trasmetteremo su questa pagina in diretta web – qui sotto – quattro degli avvenimenti in agenda:
- Lunedì 29 settembre dalle 9.30 alle 13 e dalle 17.30 alle 19, da New York per la prima volta in Italia il Personal Democracy Forum. Tra gli speaker, Luciano Floridi (Università di Oxford, tra i membri del Google Advisory Council per il diritto all’oblio) e Dmytro Gnap (coordinatore di Yanukovych Leaks, che ha fatto luce sulla corruzione in Ucraina).
- Martedì 30 settembre dalle 9.30 alle 19, per la prima volta fuori dagli Stati Uniti, l’Open Hardware Summit 2014 incentrato sul movimento e l’economia Open Source Hardware.
- Giovedì 2 ottobre dalle ore 9 alle 17.30, la Opening Conference della Maker Faire Rome “Let’s Make! (A Better World)”. Condurrà Riccardo Luna, Digital Champion del governo italiano. Tra gli speaker, oltre a Massimo Banzi e Dale Dougherty, l’astronauta Samantha Cristoforetti, l’economista Mariana Mazzucato, e Glenn Green, il chirurgo toracico che ha impiantato una trachea stampata in 3D ad un paziente di sole sei settimane di vita.
- Venerdì 3 ottobre dalle 11.30 alle 12.30, spazio ai giovani con “20 under 20” realizzato in collaborazione con l’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia. Tra gli altri Joey Hudy, il ragazzo che ha mostrato a Barack Obama il suo “cannone spara marshmallow” e oggi, neanche diciottenne, sviluppa per Intel.