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Trading: la migliore alleanza è quella con te

18 Giugno 2024

Trading: la migliore alleanza è quella con te

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Per avere successo nel trading, come in ogni altra attività, bisogna essere i migliori alleati di sé stessi e fare qualcosa in più, qualcosa di diverso.

Il sentiero già battuto non basta

La maggior parte di noi dedica troppo tempo a ciò che è urgente e non abbastanza a ciò che è importante.
– Stephen Covey, autore e uomo d’affari

Fra i miei clienti ci sono trader e manager di portafoglio che sono, e sono stati, ai vertici del loro gioco. Buono, per loro, non è abbastanza, e neppure fantastico. Vogliono diventare l’élite e rimanere tali. Per raggiungere questo obiettivo fanno qualcosa di diverso: si impegnano nel coaching e in altre attività per migliorare, per diventare d’élite. Questo è ciò che fanno i performer davvero eccezionali.

Quando il Team Sky ha ottenuto i suoi successi, si è concentrato sulla produttività dei suoi ciclisti, non solo sull’assumere i migliori ciclisti e sul fornire loro la migliore attrezzatura. Volevano che i loro ciclisti, individualmente e come squadra, diventassero élite. Il cestista Kermit Washington ha fatto qualcosa di simile: invece di seguire la strada che aveva intrapreso e sperare in una sorta di inversione di tendenza o, semplicemente, lasciare che la natura facesse il suo corso, si è dato da fare, si è concentrato su come avrebbe potuto essere più produttivo come giocatore. Ed è diventato d’élite.

Diventare performer d’élite deve essere l’obiettivo di ogni trader. Anche se non ci sentiamo all’altezza, saremo molto più avanti nel viaggio di quanto avremmo potuto fare altrimenti.

Ci sono molte cose che possiamo fare. Dobbiamo assumere il controllo di noi stessi, del nostro trading, del nostro viaggio e per farlo dobbiamo diventare i nostri migliori alleati.

Leggi anche: Trading: cose da sapere per iniziare bene

La mia visione del trading è costruita attorno al concetto di Performance Process Cycle e alla sua applicazione al trading. Il Performance Process Cycle è anche uno strumento di produttività. Molti trader con cui lavoro si valutano rispetto al Ciclo ed esplorano il loro trading in relazione alle sue varie fasi. Alcuni ne tengono una copia sempre a portata di mano e ben visibile, come promemoria. Ne ho reso disponibile una copia copiabile e stampabile a piacere.

Strumenti di base per il trading

Qui vorrei fornire alcuni strumenti più semplici e facilmente personalizzabili che possono aiutarci a concentrarci sull’essere più produttivi come trader.

La struttura è costituita da una semplice tabella di due righe per due colonne. Le due colonne contengono Cose urgenti e Cose non urgenti. Le due righe contengono Cose importanti e Cose non importanti.

Trading: matrice di Covey

La matrice di Covey.

Ora classifichiamo tutte le attività che svolgiamo o che dovremmo svolgere nel nostro lavoro.

Casella 1: cose urgenti e importanti

La casella 1 dovrebbe contenere tutte le cose che sono fondamentali nel nostro lavoro. Ciò può includere, fra le altre cose, seguire l’andamento del mercato e le notizie, analizzare i dati, consultare le ricerche, fare analisi, generare idee, seguire il sistema e la gestione del rischio.

Casella 2: cose non urgenti ma importanti

La casella 2 dovrebbe contenere tutti gli aspetti che porteranno a performance elevate ma che non costituiscono una priorità nella quotidianità. Queste sono le classiche attività Lo farò domani. Ecco alcuni esempi.

  • Scrittura del journal, revisione, aggiornamento dei playbook, analisi e valutazione di noi stessi, dei nostri sistemi, delle nostre strategie e tattiche.
  • Applicazione degli strumenti decisionali.
  • Pianificazione e definizione delle strategie.
  • Attività di formazione e sviluppo, coaching, mentoring, corsi.
  • Attività di autosviluppo.
  • Pause, monitoraggio del tempo e riduzione delle ore.
  • Attività per il benessere personale e mentale: mantenersi in forma e in salute, correre o fare passeggiate, lavorare in palestra, dieta, alimentazione, idratazione.
  • Attività di benessere spirituale: trovare del tempo per le pratiche religiose e di consapevolezza, la meditazione, lo yoga, il tempo con la famiglia e gli amici.

Casella 3: cose urgenti ma non importanti

La casella 3 conterrà le questioni che riteniamo urgenti ma non importanti. Disturbi, attività fastidiose e alcune di quelle attività che possiamo esternalizzare, come la contabilità e la finanza, la gestione del nostro portafoglio di investimenti (se non è centrale per il nostro lavoro), forse anche alcune attività di analisi e ricerca.

Casella 4: cose né urgenti né importanti

La casella 4 conterrà attività che fanno perdere tempo, i social media, attività oggettivamente superflue.

Qualcosa in più

Il pensiero che guida la casella 2 è la quota di tempo, energie e investimenti per le attività Lo farò domani. Queste sono le aree che pagheranno in termini di produttività ed efficacia.

Team Sky e Kermit Washington sono andati controcorrente e hanno dedicato ulteriori sforzi alle attività di formazione e sviluppo.

Bill Kaplan e J. P. Massar del famoso MIT Blackjack Team insistevano affinché i membri della loro squadra di blackjack mantenessero registri di tutte le loro attività.

Michael Jordan, il più grande cestista di ogni tempo, ha dedicato ore extra all’allenamento.

Tutti i performer d’élite qui menzionati (e anche gli altri) hanno lavorato con un coach.

Potrei continuare, ma spero che sia stato colto il concetto. Le attività della casella 2 sono quelle che sviluppano il nostro potenziale umano e il nostro gioco mentale.

Nelle revisioni periodiche trimestrali e annuali, proviamo a compilare una matrice di Covey e a rivedere le attività che stiamo svolgendo e la destinazione del nostro tempo e delle nostre energie.

Potremmo scoprire di stare dedicando troppo tempo alla casella 4, o notare che molte delle attività che inseriremmo nella casella 1 in realtà andrebbero nella casella 3. Potremmo renderci conto che non stoamo pianificando, programmando e facendo abbastanza con le attività della casella 2.

Cerchio delle Preoccupazioni e Cerchio di Influenza

Nel corso del mio programma di coaching con Peter Burditt, mi ha suggerito che stavo disperdendo troppo le mie energie per preoccupazioni fuori dal mio controllo, che erano poco più che distrazioni. Mi ha fatto conoscere un modello tratto da The 7 Habits of Highly Effective People (Simon & Schuster, 1989) di Stephen Covey: il Cerchio delle Preoccupazioni e il Cerchio di Influenza. Questo modello concentra l’attenzione e l’impegno su fattori che rientrano nella nostra influenza, aiutandoci così a passare dall’essere reattivi a essere proattivi.

Il modello è composto da due cerchi concentrici. Il Cerchio delle Preoccupazioni è esterno e rappresenta tutte le cose che assorbono le energie mentali, ma sulle quali non possiamo avere impatto o controllo. Il cerchio più interno, il Cerchio di Influenza, è invece una gamma molto più piccola di preoccupazioni che possiamo influenzare e controllare.

Il mio Cerchio delle Preoccupazioni era pieno di questioni cui prestavo attenzione ma che non potevo influenzare, e presto cominciò a insinuarsi nello spazio occupato dal Cerchio di Influenza, restringendolo. Mi sono reso conto che stavo dedicando una quantità preoccupante di energie ad attività esterne che non potevo controllare.

Questa metafora mi ha aiutato a mettere ordine nel mio Cerchio delle Preoccupazioni esterno e a concentrarmi sulle questioni situate all’interno del mio Cerchio di Influenza, principalmente il mio processo di trading.

Ciò ha avuto un grande impatto su di me e presto molte più energie sono state convogliate sul mio processo di trading, rendendolo significativamente più efficace. Sono diventato più presente al mio processo e al mio scopo e le preoccupazioni esterne non hanno più assorbito le mie energie e la mia concentrazione.

Concentrarmi internamente sul mio lavoro, paradossalmente, mi ha permesso di influenzare indirettamente alcune delle preoccupazioni esterne che precedentemente mi impegnavano troppo.

Nel corso del tempo, sono arrivato a vedere il modello del Cerchio delle Preoccupazioni sotto una luce differente. Anche se non possiamo cambiare direttamente il nostro mondo esterno o interiore, possiamo concentrarci e modificare il nostro processo, che può influenzare e avere un impatto positivo su entrambi. Il nostro processo è il nostro Cerchio di Influenza.

Gli strumenti pre-mortem e decisionali

Il pre-mortem è uno strumento utilizzato dai leader di progetto e dai facilitatori per contribuire ad aumentare il successo di progetti e piani. È il frutto dell’ingegno dello psicologo Gary Klein.

Pensa come un trader

Una guida innovativa alla mentalità vincente nel mondo del trading.

Incoraggio i clienti a prendere in considerazione l’utilizzo dell’esame pre-mortem per contribuire a migliorare una serie di aspetti legati alle loro performance di trading e investimento, per contribuire a contrastare gli effetti negativi dei pregiudizi comportamentali e a migliorare il processo decisionale.

La ricerca ha scoperto che il senno di poi, ovvero immaginare che un evento sia già accaduto, aumenta del 30 percento la capacità di identificare correttamente le ragioni dei risultati futuri. Un approccio pre-mortem è un modo di utilizzare il senno di poi per aiutare a identificare i rischi all’inizio di una performance di trading o di investimento.

Il concetto di pre-mortem si basa sul fatto che un gruppo di persone valuti le potenziali ragioni del fallimento di un’idea o di un piano. Si tratta di un esercizio di gruppo. All’inizio il team viene informato su un piano di progetto e che il progetto è fallito in modo spettacolare.

Ai membri del team viene poi chiesto di scrivere in modo indipendente le possibili ragioni del fallimento. Quindi, viene chiesto loro di estrarre un motivo dal loro elenco, finché tutti non hanno esaurito l’elenco dei potenziali motivi.

Successivamente inizia un processo di revisione. Vengono valutate le ragioni addotte, poi i partecipanti discutono su come rafforzare il piano e aumentarne le probabilità di successo.

Questo è uno strumento utile in molte situazioni di investimento, ma presenta naturalmente dei limiti nelle situazioni personali in cui lavoriamo per conto nostro. Tuttavia, ciò non significa che non sia possibile impegnarsi in un pensiero in stile pre-mortem.

L’ho usato spesso nei miei trading. Mi veniva un’idea, ma poi pensavo: Okay, dove potrebbe fallire?. Lasciavo emergere un elenco delle mie numerose tendenze abituali: eccesso di fiducia, pregiudizi di conferma, insicurezza, esitazione, rischio eccessivo, aggiunte al di fuori del piano, perfezionare per cercare di cogliere qualche tick, lasciare stop troppo stretti, non considerare l’approccio all’operazione e molti altri.

Questo processo mi ha aiutato a formulare piani più solidi e rigorosi. Ha anche attirato la mia attenzione sui potenziali percorsi alternativi per le operazioni di trading e mi ha avvisato in anticipo quando era diventato chiaro che un’operazione non poteva funzionare. Di conseguenza mi rendevo molto più veloce ad agire, poiché avevo già considerato questi scenari.

Si possono travare ulteriori dettagli relativi a questi schemi sul sito web performanceprocesscycle.com, insieme a suggerimenti per il journaling, i tripwire e la costruzione di playbook.

Consiglio infine vivamente anche il libro di Annie Duke How to Decide: Simple Tools for Making Better Choices (Portfolio, 2020) che fa riferimento a tutta una serie di strumenti decisionali utili per migliorare il modo in cui facciamo scelte a fronte di un’incertezza radicale.

Questo articolo richiama contenuti da Pensa come un trader.

Immagine di apertura originale di Kanchanara su Unsplash.

L'autore

  • Steven Goldstein
    Steven Goldstein è uno dei principali coach nel mondo del trading. Accreditato presso diversi enti, tra cui l'Associazione europea dei terapeuti della Gestalt, prima di diventare coach ha lavorato per 25 anni come trader per alcune delle principali banche d'investimento del mondo. Dalla sua esperienza ha maturato una comprensione unica dei mercati finanziari, del comportamento umano e delle capacità di sviluppo delle prestazioni che mette a disposizione di chi opera nel settore del trading per favorire la crescita personale e il miglioramento dei risultati economici.

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