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Tra Microsoft e governo americano, guerra di cifre sulle parole

06 Ottobre 2000

Tra Microsoft e governo americano, guerra di cifre sulle parole

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Il dipartimento di Giustizia americano ha chiesto alla Corte d’Appello di limitare il tempo necessario a ognuna delle parti per depositare le argomentazioni per il processo d’appello contro Microsoft. Verosimilmente, …

Il dipartimento di Giustizia americano ha chiesto alla Corte d’Appello di limitare il tempo necessario a ognuna delle parti per depositare le argomentazioni per il processo d’appello contro Microsoft.

Verosimilmente, dunque, la giustizia americana dovrebbe accordare 3 mesi a Microsoft per approntare la linea di difesa.
Dal canto suo, il gigante dell’informatica aveva proposto alla Corte d’Appello che la presentazione degli argomenti e la risposta alla parte avversa si sviluppasse su 5 mesi.

Il dipartimento di Giustizia ha, invece, suggerito di ridurre questa attesa a tre mesi.
Il governo americano vorrebbe chiudere la procedura di appello prima delle feste di fine anno, visto che Microsoft era già stata condannata, in primo grado, per pratiche monopolistiche.

Per le autorità anti trust, la Corte d’Appello dovrebbe concedere a Microsoft tempo fino al 1 novembre, per depositare le sue argomentazioni.
Il dipartimento di Giustizia, così, avrebbe tempo fino all’8 dicembre per rispondere e Microsoft fino al 22 dicembre per le controdeduzioni.

Insomma, chiudere prima che si raffreddi la cena di Natale.

Se il governo tenta, dunque, di accelerare, Microsoft mette due piedi sul freno.
Infatti, ha “generosamente” accordato due mesi a ognuna delle parti per l’invio delle argomentazioni e si è presa un mese in più per dare la sua risposta finale: totale 5 mesi.

Così lo scontro si sposta addirittura sul numero di parole necessarie ad argomentare le proprie posizioni.
Secondo Microsoft ne servono 54 mila per spiegare il proprio punto di vista, mentre seconde le autorità anti trust con 24 mila ne avrebbe a sufficienza.

E così, il dipartimento di Giustizia accorderà un margine di 7 mila parole (Microsoft ne chiede il doppio) all’azienda per il documento finale.

Gli avvocati di Microsoft hanno fino al 10 ottobre per rispondere a questa richiesta del dipartimento.

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