Tanto di cappello. Tiscali è riuscita lì, dove precedenti tentativi da parte del vecchio capitalismo italiano ha sempre fallito: ha comprato un’azienda inglese.
E che azienda, visto che si tratta di LineOne, uno dei primi fornitori di accessi britannico e che fa sì che Tiscali si prenoti a diventare il primo fornitore europeo di accessi, sbaragliando la concorrenza.
Un annuncio che arriva a ruota di quello dell’acquisto della tedesca SurfEU. Adesso Tiscali è al quarto posto nella classifica inglese nel campo della fornitura di accessi a Internet.
L’operazione è costata 100 milioni di euro al gruppo italiano, versati nelle tasche di British Telecom e United Business Media, i proprietari dell’azienda acquistata: 80 milioni in azioni Tiscali e 20 milioni in contanti.
LineOne ha 1,85 milioni di utenti e 430 mila di questi clienti attivi. Nel bilancio 2000/2001, la società ha registrato un giro d’affari di 25,1 milioni di euro.
Con questa acquisizione, quindi, Tiscali arriva a una cifra di 16 milioni di clienti in Europa, di questi 7 milioni attivi.
Tiscali adesso è valutata 5 miliardi di euro (ne valeva 12 miliardi nel 2000), dichiara perdite consolidate prima delle imposte di 187,9 milioni di euro nel 2000 e conta, parole del vertice dell’azienda, di arrivare al pareggio per la fine del 2001.