Adesso parliamo di musica, musica rock e di uno dei suoi più stimati portavoce: Bruce Springsteen, the Boss.
Essendo nato, come dice lui, “in the U.S.A” si è fatto furbo e in occasione dell’uscita del suo album, “The Rising” registrato in studio con la E Street Band, prevista per il 30 luglio, vuole limitare i rischi di copia del disco in formato MP3.
La dura lezione impartita ai suoi predecessori (molti cantanti hanno visto il proprio Cd circolare una settimana prima del lancio ufficiale) è stata di esempio. A differenza loro che avevano inondato i media e le radio con copie promozionali del disco, il Boss si è limitato ad inviarne qualche decina in tutto.
Questo pare sia il metodo che i suoi produttori hanno trovato per limitare il rischio di copie. Dunque, meno copie ci sono in circolazione, più cala il rischio di trovare i brani che circolano sulla rete in formato MP3 prima dell’uscita ufficiale del Cd.
Al posto delle copie, la Columbia Records (la casa discografica di Springsteen) ha deciso di promuovere il disco online diffondendo quattro nuove canzoni su AOL, utilizzando la versione streaming di RealAudio. Così da evitare copie e scambi.
Malgrado questi accorgimenti, pare che una sua canzone sia stata convertita in formato MP3 e messa a disposizione su Internet.
Sembra che il Boss sia molto attaccato ai soldi che arrivano dai diritti d’autore e molti esperti di marketing pensano che questa operazione voluta per il suo prossimo album sia sbagliata. In questo modo, dicono, non gli sarà permesso di arrivare ad un pubblico più giovane.
Valga per tutti il caso Eminem e il suo ultimo Cd, “The Eminem Show”. Compare in versione pirata su Internet e diventa rapidamente il numero 1 della classifica delle vendite.
La pirateria, in questo caso, è diventata ottimo strumento di marketing e di successo.