Sono 1.023 gli adulti e 500 i ragazzi (tra i 12 e i 17 anni), coinvolti nella ricerca sugli oggetti tecnologici di uso comune più invisi. Il 95 % degli intervistati (dato rappresentativo di tutti gli statunitensi) sono convinti che le invenzioni tecnologiche servano a migliorare la vita, ma alcune di queste sono detestabili.
Tra queste, al primo posto della lista, il telefono cellulare, detestato dal 30 % delle persone, superando addirittura la odiata (da tutto il mondo) sveglia (25 %) e il televisore che, con il 23 %, si piazza al terzo posto.
Seguono il rasoio, il forno a microonde, la caffettiera, il computer e l’aspirapolvere.
Secondo i responsabili della ricerca, gli americani riconoscono i benefici portati dalla telefonia cellulare in termini di incremento nella produttività lavorativa e nel contatto con parenti e amici. Di pari passo, però, sono consapevoli che alcune realizzazioni hanno un costo sociale.
Il cellulare crea dipendenza, spesso se ne fa un uso non appropriato in luoghi pubblici come ristoranti o cinema, una debolezza che può essere sconfitta sviluppando una “social intelligence” che valga per tutte le invenzioni tecnologiche.
Resta da dire che l’81 % degli adolescenti e il 59 % degli adulti hanno premiato l’uso della posta elettronica: una invenzione tecnologica che ha veramente semplificato la vita.
Responsabile della ricerca è il Lemelson-MIT Program, istituito nel 1994, al MIT, da Jerome H. Lemelson, uno dei più grandi e prolifici inventori.