L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), alcuni mesi fa, aveva contestato a Telecom Italia la violazione di alcune norme riguardanti l’attivazione e la disattivazione di servizi senza previo consenso degli utenti. Riconosciuta, probabilmente, la propria responsabilità, ora Telecom ha deciso di pagare la sanzione di 6.528.000 euro.
Per le associazione dei consumatori pare trattarsi invece di una sconfitta. «Si va verso la normalizzazione commerciale? No! Fumo negli occhi! Già un anno fa l’Agcom avrebbe dovuto fare questo regolamento e il fatto che dichiari oggi questa disponibilità, dopo altrettanta disponibilità di Telecom a rispettarlo, la dice lunga sull’indipendenza dell’Autorità dal potere economico-politico: occorre la disponibilità di Telecom a rispettare le pronunce dell’Autorità perché si ponga fine a questo ladrocinio permanente? Forse il legislatore, prima di fare una legge che sanziona chi commette furti, chiede al ladro se è disponibile a rispettare questa legge?», ha dichiarato l’ADUC.
«Il problema, che nessuno ignora ma che tutti fanno finta che non esista (Agcom in testa) è che, mentre Telecom dà queste ridicole e assurde disponibilità, in quello stesso istante ci sono migliaia di servizi non richiesti che vengono attivati agli utenti. Telecom è monopolista dell’ultimo miglio e operatore cellulare con posizione dominante su un mercato di cui abusa, si sente e si comporta in modo sprezzante e arrogante nei confronti di chi è costretto a fruire dei suoi servizi, influenzando e determinando, di fatto, altrettanti comportamenti illeciti da parte dei propri concorrenti, pur se gestori di lumicini di mercato».
Il Presidente dell’Authority, Corrado Calabrò, ha sottolineato invece che a suo parere Telecom Italia «si impegna, a seguito di delibere dell’Autorità, a introdurre nuovi strumenti di prevenzione e controllo della spesa telefonica».