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Techno-realism: il bisogno di (ri)discutere

14 Aprile 1998

Techno-realism: il bisogno di (ri)discutere

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Un progetto in progress che punta a mettere a fuoco quello spirito di "resistenza all'autorità e al controllo" caratteristico della gente della Baia.

Dopo aver fatto ironia per oltre un decennio, dal 1981 al ’94, sul mondo dei computer-letterati dalle pagine della fanzine Processed Word, ora Chris Carlsson, Greg Williamson e Jim Swanson passano ai fatti: portare una nuova sensibilità politica radicale nel cuore dell’informatica multimediale. Fondata nel ’94 la Cloverleaf Multimedia Productions e grazie a un contributo del California Council for the Humanities nel 1996 più altri fondi privati ricevuti cammin facendo, i tre hanno messo le basi per la realizzazione di un ambizioso progetto cultural-tecnologico: Shaping San Francisco.

Primo stadio ne è l’omonimo CD-ROM interattivo appena diffuso, frutto di tre anni di intenso lavoro a contatto di gomito da parte di storici, attivisti, artisti, giornalisti, informatici, bibliotecari e altri protagonisti della realtà locale. Favorevolmente salutato dalle recensioni come “molto diverso dagli altri CD-ROM in circolazione”, Shaping San Francisco tende a differenziarsi anche a livello tecnico: testi lunghi e cicostanziati, immagini mai circolate e spezzoni musicali, il tutto assemblato apparentemente in maniera sciolta e casuale, lontano dalla sistemazione a mo’ di enciclopedia che caratterizza prodotti similari. Ciò è ovviamente consentito dal fatto che la storia qui presentata è poco o nulla reperibile nelle guide turistiche. Questo, anzi, il nocciolo dell’intero progetto: presentare la facciata “non-ufficiale” della città, quelle storie di nativi, immigrati e minoranze, marinai e attivisti, poeti e artisti che hanno contribuito, ciascuno a modo proprio, alla costruzione del ribollente melting pot che continua a essere San Francisco. Storie regolarmente dimenticate e ignorate, o tutt’al più mitizzate, per dar spazio piuttosto a vicende di speculazione edilizia e soprusi sociali. Un progetto in progress continuo che punta cioè a mettere a fuoco quello spirito di “resistenza all’autorità e al controllo” caratteristico della gente della Baia.

Tra gli episodi esaurientemente presentati nel CD-ROM: le parziali conquiste a suon di fucili dell’isola di Alcatraz da parte dei Nativi nel ’69 e ’71; i fatti reali connessi all’avvento della beat generation in quel di North Beach, e relative conseguenze; le vicende di Food Not Bombs, gruppo che fin dagli anni ’60 si prodiga nel far fiorire, spesso in pieno centro, estemporanei banchetti dove distribuisce cibo caldo a homeless e passanti, iniziativa che ha sempre provocato guai legali ai suoi organizatori, in particolare l’odio davvero “storico” del precendente sindaco Frank Jordan. Senza dimenticare le oltre 69 “pagine” dedicate al Punk locale, e l’altro notevole spazio riservato alla fiorentissima scena artistico-musicale in generale. Con l’esplicito invito a farsi avanti per chiunque abbia qualche pezzetto di storia da aggiungere, proporre, inserire. Si, perché mentre si sta già approntando una più ampia versione con due dischi, il piano complessivo prevede quanto prima il lancio di un network di chioschi informatici sparsi nelle strade, nei centri comunitari, nelle biblioteche e altrove. Qui sarà possibile avere accesso, oltre che a tutto il materiale presente su CD-ROM, a notizie e informazioni correnti su gruppi, risorse e situazioni di vario tipo attive in città, dall’African American Historical Society al Movimento Gay and Lesbian alle fanzine localmente prodotte.

Mentre il progetto continuerà a crescere e svilupparsi mano mano che arriveranno ogni genere di contributi dalle comunità locali, grazie all’apertura di questo nuovo tipo di spazio pubblico, altro tassello vitale è la contemporanea uscita di una raccolta di saggi su storia, politica e cultura della città – antologia curata, manco a dirlo, dalla storica libreria-casa editrice City Lights Books di Lawrence Ferlinghetti. “Reclaiming San Francisco: History, Politics, Culture” punta a “restaurare” certi stralci del passato e a “criticare” il possibile futuro di un multivariegato ambiente cittadino dove, seppur sotto la pressione uniformante imposta anche qui dall’incedere dell’economia globale, i singoli e le comunità locali hanno sempre partecipato attivamente a difesa delle proprie peculiarità nei confronti dell’avanzare delle corporation. Una partecipazione che il progetto Shaping San Francisco vuole espandere com’è logico anche online, tramite un apposito sito-web (http://www.shapingsf.org), per nulla auto-celebrativo ma anzi teso a stimolare commenti e “popolari” forum di discussione. Ovvero: un’innovativa trama tecno-socio-culturale per dar corpo alla riscoperta e alla condivisione pubblica delle storie “altre” che innervano la città. E chissà che il tutto non possa esser d’esempio, ancora una volta, per similari iniziative altrove nel mondo.

L'autore

  • Bernardo Parrella
    Bernardo Parrella è un giornalista freelance, traduttore e attivista su temi legati a media e culture digitali. Collabora dagli Stati Uniti con varie testate, tra cui Wired e La Stampa online.

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