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Tavolozze di emozioni

04 Ottobre 2016

Tavolozze di emozioni

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Dal passionale rosso al rilassante blu fino al solare giallo: come un colore influenza la percezione esterna dell’identità di un brand.

In questi giorni abbiamo compiuto un esperimento semplice e veloce: siamo andati a curiosare sui portali online delle compagnie telefoniche, presenti anche in Italia e non, e abbiamo provato a verificare se il DNA visivo aziendale combaciasse davvero con il significato tradizionale dei colori. Quel che ne è venuto fuori, in realtà, è molto più interessante del previsto: un ottimo punto di partenza per chi vuole progettare la propria visual identity.

Rosso: fuoco dentro e fuori

Partiamo da un big: Vodafone. Il suo colore predominante è il rosso, che rappresenta il vigore, la forza, la passionalità. Con il verde e il blu il rosso fa parte dei colori primari dai quali partire per costruire la propria palette. Fiera e orgogliosa, la comunicazione dell’azienda è sempre rivolta al coinvolgimento diretto dei clienti, che vengono come abbracciati da questo calore.

Il rosso nella visual identity aziendale

Vodafone: voglio emozionarti, lasciati trasportare.

 

Grigio: solido come una roccia

La scelta dei colori del logo Verizon è piuttosto minimalista: il grigio, declinato poi in tutta la sua scala di nuance, è simbolo di neutralità e fermezza. Nel caso del colosso americano, c’è un tocco in più: la spunta rossa, come a dire noi il cuore attivo e vigile ce l’abbiamo per voi. Per fortuna, il mondo non è solo in bianco e nero: esiste un ottimo tool per creare il vostro gradiente.

Il grigio nella visual identity aziendale

Verizon: sono granitico, ma con un cuore in fermento.

 

Blu: serio e affidabile

Il colore del cielo e dell’acqua ha proprietà rilassanti su di noi: il blu ci rasserena e ci regala equilibrio. È il colore più legato alla tradizione, e TIM deve averlo capito da tempo. Come nel caso di Verizon, anche qui l’inserto rosso che cattura l’occhio dell’utente non manca. Se poi volete conoscere precisamente l’esatta numerazione del blu scelto, provate Couleurs.

Il blu nella visual identity aziendale

Tim: la tradizione è qui, non sbagli a scegliermi.

 

Giallo: veloce, immediato, smart

Avete mai preso uno dei caratteristici taxi gialli di New York? Se sì, ricorderete bene quanto vanno veloci nel traffico di Manhattan. Ma oltre il piede fermo sull’acceleratore, è il giallo a regalare un’immediata connotazione di rapidità. Il giallo sottolinea un animo veloce e solare, come nel caso di Poste Mobile, che non rinuncia anche a un pizzico di tradizione in blu.

Giallo nella visual identity aziendale

Poste Mobile: garantito, con me la comunicazione è rapida.

 

Arancione: giovane e creativo

Un approccio più scanzonato e allegro è invece quello di Wind, che sceglie l’arancione come il francese Orange Mobile. È un colore adatto generalmente a chi è ottimista e consapevole delle proprie capacità, due messaggi positivi ideali da trasmettere a un nuovo cliente. Ma a ciascuno la giusta sfumatura di energia creativa: fate girare la ruota di Adobe e scegliete la vostra.

Arancione nella visual identity aziendale

Wind: sprigiono energia positiva a ogni collegamento.

 

Viola: indipendente, libero

Infine, eccoci allo spettro del viola in tutte le sue declinazioni, dal rosa confetto fino al prorompente fucsia. T-Mobile lo usa in tutte le comunicazioni: il colore scelto è esuberante e rappresenta in pieno il suo spirito di stile e indipendenza. Se fosse una persona, questo fucsia sarebbe un tipo spontaneo, impetuoso, travolgente. Et voilà, la brand identity è servita.

Viola nella visual identity aziendale

T-Mobile: senza legami, senza vincoli, sempre in mobilità.

 

Il colore è uno strumento

Anche più di uno. Ecco qualche altro riferimento utile da scoprire per governare sempre al meglio le nostre scelte cromatiche:

L'autore

  • Alice Avallone
    Alice Avallone lavora da anni come digital strategist per grandi e piccole aziende, enti pubblici e agenzie di comunicazione. Dirige l'osservatorio di antropologia digitale Be Unsocial e insegna digital storytelling alla Scuola Holden a Torino.

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