Si può mentire con le fotografie. Si può persino dire la verità, per quanto ciò sia estremamente difficile. Il luogo comune vuole che la fotografia sia specchio del mondo […] il mondo è lo specchio del fotografo.
Oggi si dibatte tra pre e post-verità, viene facile dare ragione a Ferdinando Scianna: anche la fotografia ci mette del suo in una Rete che è diventata ormai incubatore di tante bufale e manipolazioni. Ci sono però progetti digitali che, in tutta la loro semplicità, ribaltano la visione proprio come viene suggerito da Scianna. È il caso del lavoro di Enrico Ratto Maledetti Fotografi, ad esempio, che immortala in efficaci interviste i più grandi fotografi internazionali.
Questo genere di iniziative è di grande ispirazione per chi vuole muovere i primi passi, digitale o pellicola non importa. Lo insegnano le tante pubblicazioni online di questi anni, come Widewalls, CactusMag, Don’t Take Pictures, The Laterals e Emaho Magazine. E non ultimo anche All things transient, con una linea editoriale piuttosto precisa. In questo caso, la delicata selezione delle storie da raccontare per immagini fotografiche vira su desolazione, solitudine, silenzio.
Anche la tematica del viaggio offre parecchie opportunità per imbastire un racconto online. Reaching the Cape è la storia fotografica dei due mesi passati da Matteo Di Giovanni per andare dall’Italia a Capo Nord (e ritorno). Un viaggio attraverso climi e regioni diverse, un’avventura on the road che ha come fulcro la commistione tra l’aspetto tecnologico e quello artigianale. È stato ampiamente finanziato con la piattaforma Kickstarter e gli ingredienti del successo sono stati macchine fotografiche modulabili, protesi realizzate ad hoc, pellicole, stampa artigianale e una buona comunicazione digitale.
Ci sono poi esperienze che escono dal monitor ed entrano nella vita reale, come il Centro Italiano della Fotografia a Torino e STILL a Milano, spazi dedicati al mondo della fotografia, in tutte le sue declinazioni, tra mostre, libri, seminari e workshop. Oltre i nostri confini, a Parigi e a New York ci sono studi che portano avanti progetti molto interessanti come Portraits de Villes, una raccolta di libri fotografici che raccontano i tessuti urbani senza i soliti cliché turistici.
Se questa piccola parentesi più analogica vi sta facendo pensare che la carta stampata eserciti ancora un certo fascino sui cultori, allora probabilmente non conoscete The Eyes, un magazine europeo biannuale sulla fotografia con tanto di realtà aumentata.
E se dopo questa ampia panoramica volete cimentarvi nel vostro sito personale di scatti… allora date un’ultima occhiata a Viewbook. Semplice, pulito, gratuito.