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Strategy Analitics spegne gli entusiasmi intorno al mercato della pornografia wireless

22 Maggio 2003

Strategy Analitics spegne gli entusiasmi intorno al mercato della pornografia wireless

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Anche se il settore del wireless è in forte crescita, l'ottimismo sul mercato della pornografia online è eccessivo e non suffragato da dati certi

La società di ricerca e consulenza Strategy Analitics ha recentemente rilasciato un rapporto sui servizi wireless di intrattenimento per adulti. I risultati dell’indagine sono ambivalenti e vanno a minare le certezze di molti che vedevano per il porno-wireless un futuro radioso.

Da una parte, infatti, la ricerca ha evidenziato che – con la crescita del mercato delle fotocamere e delle videocamere digitali – i servizi pornografici subiranno un’impennata. Questo è già iniziato con le proposte annunciate da Match.com e AT&T Wireless. Il fattore vincente, in questo caso, è la nuova dimensione personale della pornografia, pienamente realizzabile se fruita con strumenti dotati di connettività wireless. Un esempio classico è la trasformazione, negli Stati Uniti, di molte hot-line telefoniche in video-line per terminali mobili.

Allo stesso tempo, però, la ricerca ha mostrato notevole scetticismo sulle possibilità di guadagno che possono offrire questo tipo di servizi per adulti. L’analista Philip Taylor ha dichiarato che “i vantaggi della telefonia mobile come strumento personale e discreto per vedere la pornografia sono sovrastimati”. Il timore è che le fonti di fruizione tradizionali dei contenuti pornografici (principalmente Dvd e Internet) possano costituire una seria concorrenza al wireless-porno, soprattutto per quanto riguarda i costi.

L’idea ottimistica di un ampio potenziale per i servizi per adulti su reti wireless, specifica la ricerca, viene dal fatto che i provider di pornografia sul Web sono generalmente in crescita da molti anni. Si tratta, tuttavia, di un dato che non tiene conto della situazione globale del mercato. In realtà, infatti, dei quattro miliardi di dollari che l’industria della pornografia crea ogni anno, solo un ottavo sono prodotti dai servizi online, mentre il resto proviene, principalmente, dall’home video.

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