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Storybizz: l’arte di narrare per il business

25 Ottobre 2017

Storybizz: l’arte di narrare per il business

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Dalla voce di una podcaster su un tema di stretta attualità, il punto su una tecnica di comunicazione alla ribalta.

Quando si ascolta di storytelling aziendale c’è forte bisogno di professionismo e competenza in chi parla, per coniugare sempre al meglio la voglia di narrazione con l’effettiva opportunità per le aziende.

L’abbiamo trovata in Storybizz, podcast collettivo nel quale opera anche Ginevra Villa, già autrice Apogeo e personalità eclettica. Ecco dalla sua voce i particolari sulla storia di Storybizz, l’importanza di uno storytelling per le aziende e di uno storytelling che sia anche ben fatto, e qualche accenno a tendenze significative della narrazione aziendale, come quella grafica.

Apogeonline: Storybizz… storytelling per il business. Che cosa si prefigge l’iniziativa? Quali sono i vostri obiettivi?

Ginevra Villa: Diffondere la cultura dello storytelling e mostrare come le sue tecniche possano generare valore nell’ambito di progetti di comunicazione per il mondo corporate.

Come mezzo per raggiungere le aziende, il podcast sembra inusuale. Che vantaggi vi porta (a parte il divertimento; ascoltandovi, il coinvolgimento è palese)?

Rispetto al lettore, la scelta del podcast si motiva per il fatto di essere distintivo, innovativo (Storybizz è il primo podcast italiano sullo storytelling per il business), agile e immediato nella fruizione.

Rispetto alla squadra di Storybizz, abbiamo scelto il podcast anche in un’ottica di sviluppo di nuove competenze.

A proposito: la compagine di Storybizz è composta da cittadini del mondo, nati ovunque, residenti dovunque… come avete fatto a incontrarvi?

Prima ancora di incontrarci, ci siamo RICONOSCIUTI tra circa 120 partecipanti al corso online di Ninja Academy sul Corporate Storytelling tenuto da Andrea Fontana e Daniele Orzati dell’Osservatorio di Storytelling.

Il corso offre l’opportunità di interagire con i docenti e con i partecipanti attraverso un gruppo chiuso su Facebook.

Nell’arco di varie settimane abbiamo quindi potuto condividere narrazioni, idee e feedback imparando a conoscerci, seppur online.

Un’esperienza bellissima e molto formativa che ci ha portato ad aderire con entusiasmo alla proposta lanciata da Nicola Di Grazia di proseguire la ricerca sullo storytelling fondando Storybizz.

L’incontro tra tutti i membri è arrivato solo dopo la ventesima puntata, a settembre, in occasione del Festival della Comunicazione di Camogli.

Ho ascoltato con particolare interesse la tua puntata dedicata a Cole Nussbaumer Knaflic, regina dello storytelling attraverso i grafici, che compare frequentemente anche su Apogeonline. Che cosa trovi di speciale e degno di nota nel suo lavoro?

Parto dalla storia di Cole, decisamente interessante per la scelta universitaria (laurea in matematica applicata e MBA) e per il percorso professionale, che la porta a lavorare come analista in aziende, istituzioni e settori molto differenti fino alla People Analytics di Google e alla recente scelta pionieristica di colmare un gap formativo nell’ambito della visualizzazione dei dati quantitativi a supporto delle decisioni.

Per quanto riguarda il suo libro, penso che Data Storytelling sia un manuale di grande utilità per l’estrema chiarezza e semplicità con cui tratta un argomento così tecnico (e lasciami dire ostico a molti) come la visualizzazione di dati e numeri.

Data storytelling

Il superamento di un gap formativo importante, qui dentro.

 

Ho apprezzato anche lo sforzo di mettere nella giusta luce il ruolo della tecnologia: è indispensabile conoscere lo strumento tecnologico al meglio, ma è impensabile demandare il messaggio perché individuare tra tante informazioni la storia da raccontare e capire come raccontarla sono una responsabilità di chi si trova a comunicare dati e numeri.

A proposito di miti da sfatare, Cole racconta come gli stessi analisti, che possiedono tutte le competenze per analizzare i dati, talvolta siano in difficoltà nel comunicare in modo efficace il risultato delle loro analisi perché sprovvisti di competenze narrative.

Possiamo dire che Data Storytelling metta in comunicazione due mondi che si parlano con grande fatica: numeri e storie.

Qual è la reazione delle aziende a una proposta basata sullo storytelling? L’idea è matura o serve ancora lavoro?

In questo momento si parla molto di storytelling. In particolare sta crescendo l’interesse di quelle aziende motivate a trovare un modo diverso per raccontarsi.

Dal nostro punto di osservazione, il seguito che abbiamo riscontrato con ventitré puntate dedicate al corporate storytelling conferma questo trend. Anzi, ventiquattro proprio oggi!

Come nasce un podcast di Storybizz, creativamente e tecnicamente parlando?

Siamo un team di sei persone con background, competenze ed esperienze professionali differenti.

Questa diversità è una ricchezza sia dal punto di vista creativo sia da quello tecnico.

Ogni Storybizzer cura la propria puntata a 360 gradi: dalla progettazione dei contenuti alla produzione del podcast.

L’autore della puntata è anche responsabile della redazione del post da pubblicare sul sito e della selezione dei contenuti per la pagina Facebook.

Ognuno porta idee su cui lavorare, passioni e piste da seguire.

Il gruppo fornisce feedback sia sui contenuti della puntata (prima e durante la lavorazione) sia sulla realizzazione (voce, musiche, montaggio).

eBook nel contratto

Chi fa podcast possiede ha spesso forte competenza sulla comunicazione.

 

Qual è la regola d’oro dello storytelling? E l’errore più comune che viene commesso?

Saper leggere il proprio lettore, conoscerlo nei minimi dettagli, per raccontare la SUA storia. Mai autocelebrarsi e raccontare la propria.

Di che aspetto dello storytelling non hai fatto ancora in tempo a parlare… e non vedi l’ora?

Senza spoilerare troppo il piano editoriale di Storybizz, rispondo sinteticamente dicendoti che vorrei proseguire con il data storytelling raccontando anche altre dimensioni.

Altri temi su cui sto riflettendo: startup, education, coaching e atleti.

Che cosa vedi nel futuro di Storybizz?

to be continued… 🙂

L'autore

  • Ginevra Villa
    Ginevra Villa, laurea in Storia Contemporanea, da più di dieci anni lavora presso l'ufficio Diritti di Giangiacomo Feltrinelli Editore. Nel ruolo di Rights Manager ha perfezionato contratti di acquisizione e cessione di ogni genere e complessità, contribuendo alla valorizzazione della backlist dell'editore. Dal 2009 affronta le problematiche connesse alla definizione e negoziazione dei diritti per pubblicazioni digitali confrontandosi con autori e agenti letterari di livello internazionale. Quando non è in ufficio ama pattinare sul ghiaccio, viaggiare (preferibilmente verso oriente) e non disdegna una birra belga, rigorosamente lambic aromatizzata alla ciliegia. Potete trovarla su Twitter @ginevravilla.

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