Questo ordine è stato redatto in conseguenza diretta di un contratto, firmato per il Dipartimento di Salute e Servizi Sociali dalla precedente amministrazione, che permetteva la subcontraenza e l’esternalizzazione di attività interne a società indiane.
Lo Stato dell’Alaska aveva infatti siglato un contratto con Citicorp Efunds, una società poi acquisita da J.P. Morgan, per la fornitura di servizi elettronici legati al programma alimentare statale. Nel dicembre 2001 Citicorp aveva informato l’amministrazione che una parte delle attività, tra cui il call center, erano state trasferite a Bombay.
Il nuovo governatore, scoperta questa “pratica”, ha imposto un cambiamento netto, nella ferma convinzione che il maggior beneficio economico dell’esternalizzazione dei servizi pubblici non possa che rimanere in Alaska, o al massimo negli Stati Uniti.
Questo atto garantisce e favorisce i lavoratori residenti e va con decisione controcorrente rispetto a quanto succede ormai da decine di anni. L’atto sottolinea come da ora in poi ogni aggiudicatario di contratto con il pubblico debba chiaramente indicare chi e dove svolgerà i servizi.
Resta possibile, attraverso criteri ancora da identificare, verificare circostanze in cui fornire servizi da fuori gli Stati Uniti possa essere comunque considerato una soluzione efficiente per lo Stato.
Bandire l’offshore è una decisione forse demagogica, ma certamente potrebbe essere un sintomo di un cambiamento di rotta che può avere ripercussioni da non trascurare. Alla luce del sempre maggior appetito di nuove tecnologie che dimostra il Pubblico, e dell’agguerrito panorama di nazioni che come l’India garantiscono prezzi bassi e qualità alta dei servizi erogati, pare ancora impraticabile, seppur coraggiosa e, chissà, carica di significati positivi.