Contro la maleducazione da cellulare non si trovano soluzioni pacifiche? Interviene la legge per fare tacere le suonerie moleste, consentendo l’utilizzo di apparecchiature per l’oscuramento del segnale radio nelle sale di spettacolo.
Il ministro dell’Industria d’Oltralpe, Patrick Devedjian, si è pronunciato ufficialmente per il loro utilizzo nei luoghi di spettacolo (cinema, teatri, sale per concerti), approvando una decisione dell’Autorità di Regolamentazione delle Telecomunicazioni (ART) sull’argomento.
“Questa misura era attesa e richiesta da molti anni, in particolare dall’industria del cinema”, ricorda il ministro in un comunicato. Questa possibilità era stata introdotta dalla legge francese del 17 luglio 2001, che autorizzava “gli impianti radioelettrici che permettono di rendere inefficaci nelle sale di spettacolo, tanto per l’emissione quanto per la ricezione, i telefoni cellulari di qualsiasi tipo”.
Il ministro ha precisato che occorrerà fare in modo che il raggio d’azione dell’inibitore di cellulari non vada oltre la sala interessata, in modo che sia sempre possibile telefonare nelle sue vicinanze, e anche nella hall della sala stessa. Dovranno, inoltre, essere sempre consentite le telefonate ai numeri di emergenza.
Prima di pronunciarsi, l’ART aveva consultato gli operatori delle telecomunicazioni presenti in Francia (SFR, Vodafone, France Télécom, Orange, Bouygues), oltre ai produttori e distributori, in merito alle soluzioni tecniche disponibili.
“In Francia, quando si va a toccare il campo delle onde radio – spiega Raoul Girod, specialista di inibitori di segnale e titolare di molti brevetti nel settore – occorrono sia un’autorizzazione dell’ART, sia una legge”. Senza questi due requisiti non esiste modo di affrontare l’argomento. Quanto alle condizioni imposte dal ministro, sembra che siano risolte. La chiamata dei numeri di emergenza sarebbe infatti possibile grazie a “inibitori intelligenti”, capaci di riconoscere il tipo di numero composto.
Anche la questione del funzionamento degli inibitori esclusivamente all’interno della sala è “un problema di base – afferma Raoul Girod – ma è stato risolto”, tramite la scelta delle antenne e la messa a punto della potenza delle stazioni di disturbo.
Un’altra legge, dell’agosto 2002, autorizza gli inibitori, ma nell’ambito delle carceri. È già stata avviata la sperimentazione e le prime installazioni sono previste per il 2005. La procedura è stata più rapida, trattandosi, in questo caso, di sicurezza interna. Non c’è stato, perciò, bisogno di fare esaminare il progetto dalle istituzioni europee.
La Commissione europea ha invece comunicato alcune riserve di carattere tecnico sul testo riguardante gli inibitori per le sale di spettacolo. La Commissione rimprovera, inoltre, alla Francia di volere “risolvere un problema sociale” violando la normativa europea vigente.