Questa volta Cesare (Steve Case) ha evitato le pugnalate. Il consiglio di amministrazione di AOL Time Warner ha conservato il posto al suo presidente.
“Come abbiamo ripetuto a più riprese – ha dichiarato un portavoce alla fine del consiglio di amministrazione – Steve Case è il presidente del consiglio di amministrazione e ci resta”.
Era stata la stampa a riportare rumors su una pressione sempre più forte esercitata su Steve Case perché lasciasse il suo posto, reo di essere stato l’artefice della megafusione tra AOL e Time Warner.
Dal 31 dicembre del 2001, infatti, l’azione di AOL TW aveva perso il 60 % del suo valore.
Un fatto che aveva irritato fortemente soprattutto gli investitori istituzionali che avevano sobillato una rivolta dei direttori dell’azienda e tentato un colpo di mano in consiglio.
Ma Steve Case ha resistito, grazie anche al regolamento del consiglio di amministrazione.
Infatti, gli bastavano 3 voti favorevoli su 14 consiglieri per conservare posto, potere e stipendio.
A metà luglio (questo spiega il perché si siano coalizzati molti direttori), il gruppo aveva proceduto a una profonda ristrutturazione, relegando di fatto AOL a semplice divisione, dando la predominanza agli uomini della Time Warner per la conduzione degli affari del gruppo.
Adesso, dopo la partenza forzata dell’ex numero due, Robert Pittman, AOL TW è nelle mani del nuovo direttore generale, Jonathan Miller.
A lui il compito di tirare fuori dalle secche il gruppo e rispondere all’inchiesta federale sui passati bilanci di AOL TW.