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Stati Uniti: guerra ai brevetti inutili

17 Giugno 2004

Stati Uniti: guerra ai brevetti inutili

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Negli USA è caccia aperta, protagonisti i brevetti riguardanti i software. I titolari di tali brevetti avranno, infatti, di che preoccuparsi: l'associazione americana EFF (Electronic Frontier Foundation) lancia una campagna per consentire a chiunque di denunciare gli abusi più eclatanti in materia

La caccia ai brevetti software inutili, lesivi o abusivi è stata ufficialmente aperta negli Stati Uniti. Battezzata “Patent Busting Project”, l’iniziativa mira a individuare i brevetti “ritenuti maggiormente offensivi per l’universo della proprietà intellettuale”. Gli sfortunati vincitori di tale concorso diventeranno l’obiettivo di un esercito di giuristi e di esperti in nuove tecnologie che si sfideranno per dimostrare l’inutilità dei brevetti in questione, chiedendone la revisione e l’annullamento presso l’organismo americano preposto: l’US Patent and Trademark Office.

Nell’agosto 2003, Microsoft era stata condannata a versare 521 milioni di dollari di indennizzo all’Università della California e alla società Eolas, per sfruttamento illegale di un brevetto riguardante i plug-in relativi alla visualizzazione delle pagine Web. Eolas aveva inoltre ottenuto che venisse emessa un’ingiunzione, nei confronti di Microsoft, contro qualsiasi futura vendita del browser Internet Explorer che utilizzasse il brevetto conteso.

Dopo poco più di sei mesi, è arrivata la decisione dell’US Patent and Trademark Office di invalidare il brevetto depositato dalla società Eolas. Questa decisione ha liberato Microsoft da un grosso peso: il pagamento del salato indennizzo e la totale revisione del suo browser Explorer, ma non ha sollevato il mondo Internet dalla paura di nuove battaglie legali e nuove pretese di paternità.

Dopo l’annullamento del brevetto detenuto da Eolas, revoca ottenuta anche grazie al sostegno attivo del W3C, l’Electronic Frontier Foundation (EFF) ha deciso di lanciare una pubblica sfida: scovare i brevetti “che hanno effetti negativi o lesivi sull’innovazione di Internet e sulla libertà d’espressione”.

All’interno del vastissimo ed estremamente variegato panorama Web, i concorrenti di questa strana caccia alle streghe non mancheranno sicuramente. “Quando singoli individui e piccole imprese rischiano milioni di dollari di ammenda, non hanno altra scelta che arrendersi e pagare una licenza. Speriamo che questa guerra cambi le cose”, ha commentato Jason Schultz, dell’ufficio legale della EFF.

I brevetti eleggibili a questo “concorso d’inutilità” non potranno accontentarsi di essere “stupidi e inutili”, dovranno anche essere americani e in qualche modo legati alle tecnologie Internet. Inoltre, potranno essere designati come “vincitori” soltanto i brevetti il cui detentore avrà intentato almeno una causa giudiziaria. I navigatori hanno tempo fino al 23 giugno per presentare le proprie candidature. Qualche giorno per stilare la classifica e il 30 giugno i risultati.

L'autore

  • Annarita Gili
    Annarita Gili è avvocato civilista. Dal 1995 si dedica allo studio e all’attività professionale relativamente a tutti i settori del Diritto Civile, tra cui il Diritto dell’Informatica, di Internet e delle Nuove tecnologie.

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