I messaggi pubblicitari potranno essere inviati all’interno dello spazio europeo, tramite posta elettronica, sistemi telefonici automatizzati, fax o sms, soltanto dopo aver ottenuto preventivamente il consenso del destinatario.
Il Parlamento europeo ha, infatti, modificato il proprio precedente orientamento, confermando invece la posizione già espressa dal Consiglio dei ministri, e ha introdotto, lo scorso 30 maggio, una serie di emendamenti al testo della direttiva sulla protezione dei dati personali e della vita privata – approvata dal Consiglio dei ministri europei il 6 dicembre 2001 – che presuppongono l’adozione del sistema dell’opt-in per l’invio di comunicazioni non richieste a fini pubblicitari.
La scelta tra i due sistemi alternativi dell’opt- in e dell’opt-out (cioè della possibilità per il destinatario di rifiutare, successivamente al primo contatto, l’invio di ulteriori messaggi) non sarà, perciò, rimessa ai singoli Stati, come era stato precedentemente stabilito.
L’adozione dell’opt-in sarà, invece, obbligatoria per tutti i Paesi europei e servirà a proteggere gli internauti dallo spamming all’interno di tutto lo spazio comunitario, fermo restando che nulla potrà la direttiva contro chi opera al difuori dell’Unione.
Il consenso del destinatario non sarà, però, necessario in tutti i casi in cui egli abbia già acquistato un prodotto o un servizio da un’azienda e quest’ultima gli proponga altri prodotti dello stesso genere.
Tutte le altre forme di utilizzazione dei dati personali saranno possibili solo dopo che l’internauta sia stato chiaramente e distintamente informato in merito alle modalità di raccolta delle informazioni per via elettronica e alle finalità del trattamento.
La direttiva – che interviene anche su altri importantissimi aspetti della privacy, dei quali si parlerà nei prossimi giorni – dovrà essere approvata definitivamente dal Consiglio e verrà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale delle Comunità europee presumibilmente verso la fine di luglio.