Il 6 dicembre scorso il Consiglio dei Ministri europei ha approvato la proposta di direttiva del Parlamento europeo sul trattamento dei dati personali e sulla protezione della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche, della quale si è già ampiamente trattato in questo sito.
La decisione dei rappresentati dei Governi degli Stati membri, in materia di spamming, ha, però, contraddetto quanto già espresso dall’Europarlamento. I messaggi commerciali non richiesti, infatti, potranno essere inviati mediante fax, telefono o via e-mail, soltanto con il consenso espresso del destinatario.
Il Parlamento europeo aveva, invece, sostenuto l’opportunità di lasciar liberi i singoli Stati di decidere se adottare il sistema dell’opt-in, subordinando l’invio dei messaggi al consenso dei destinatari, o l’opposto sistema dell’opt-out, in base al quale il destinatario è tenuto a esprimere il proprio dissenso per far cessare le comunicazioni commerciali a lui indirizzate.
Il Consiglio dei Ministri non ha, comunque, modificato la disposizione, contenuta nel progetto di direttiva, che consente l’invio di pubblicità online, senza previo consenso, qualora si sia già instaurato in precedenza un rapporto commerciale tra l’impresa e il destinatario-cliente.