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Spagna: no del parlamento a flat rate ridotte

04 Ottobre 1999

Spagna: no del parlamento a flat rate ridotte

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Il parlamento spagnolo ha respinto la proposta mirata a stabilire tariffe Internet più basse di quelle attualmente in vigore per chi si collega da casa. Avanzata dai gruppi dell’opposizione (sinistra …

Il parlamento spagnolo ha respinto la proposta mirata a stabilire tariffe Internet più basse di quelle attualmente in vigore per chi si collega da casa. Avanzata dai gruppi dell’opposizione (sinistra unita e socialisti per i lavoratori), per i quali la politica governativa tende a favorire le aziende a danno dei singoli, la misura legislativa avrebbe fissato il limite massimo per la “flat rate” a 3.000 pesetas mensili (circa 35.000 lire).

Il partito popolare di centro-destra alla maggioranza ha invece sostenuto che un ulteriore abbassamento delle tariffe non avrebbe prodotto che ulteriore sovraccarico alle linee. Nei mesi scorsi si è invece data via libera all’implementazione della tecnologia ADSL, che entro il 2003 verrà esteso a tutto il territorio nazionale, secondo le promesse dell’ex-monopolista Telefónica. Ma ciò richiede modem speciali e “flat rate” minime di 5.000 pesetas al mese. Altra iniziativa criticata dall’opposizione, che la ritiene specificamente diretta alle aziende e rafforzatrice della posizione di privilegio mantenuta nel settore da Telefónica. A rimetterci sarebbe in ogni caso quel 5 per cento di utenti spagnoli che accede a Internet da casa.

L'autore

  • Bernardo Parrella
    Bernardo Parrella è un giornalista freelance, traduttore e attivista su temi legati a media e culture digitali. Collabora dagli Stati Uniti con varie testate, tra cui Wired e La Stampa online.

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