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Sony e Sega: alti e bassi

29 Gennaio 2001

Sony e Sega: alti e bassi

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Sega è "l'investimento meno vantaggioso del Giappone". PlayStation2 umiliata in casa da Nintendo Gameboy. Cronaca semiseria degli ultimi sviluppi di un settore dai contorni sempre più tragicomici.

Nelle ultime settimane, due pilastri del settore videoludico – Sega e Sony – hanno cominciato a vacillare. Cominciamo da quello più instabile, Sega. Definita dal Nihon Keizai Shimbun come “l’investimento meno conveniente dal punto di vista economico in Giappone“, Sega si è solo parzialmente rifatta sulle pagine del quotidiano finanziario giapponese Nikkei Financial Daily che prevede, al contrario, un incremento dei profitti pari al 30% durante l’anno fiscale che si concluderà il 31 Marzo 2001.

Come abbiamo già avuto modo di scrivere, le perdite di Sega sono quantificabili in oltre 250 milioni di dollari. Sega non si dà comunque per vinta. Al contrario, sta pianificando l’introduzione di una serie di videogiochi rivoluzionari per Dreamcast, tra cui Phantasy Star Online, un gioco di ruolo fruibile in rete che si è aggiudicato il massimo punteggio (40/40) nonché l’ambito “Platinum Award” sulla rivista-culto degli otaku nipponici, Famitsu. La stampa specializzata ha descritto il nuovo role playing game come una “pietra miliare” nella storia dei videogame. Sviluppato da Sonic Team, Phantasy Star Online arriverà nei negozi nipponici il 21 dicembre 2001. La versione americana sarà pubblicata a gennaio. Il trailer pubblicitario può essere visionato a questo indirizzo http://www.sonicteam.com/pso/index_movie.html. Riuscirà Phantasy Star Online ad accendere l’entusiasmo dei giocatori nipponici, sorprendentemente apatici nei confronti di Dreamcast? Sega ovviamente se lo auspica, ma per cautelarsi, starebbe già pensando al successore della sua console a 128-bit.

Stando al Nikkei, l’eventuale nuova piattaforma sarà concepita per una fruizione essenzialmente online. Software, sistema operativo e relativi aggiornamenti saranno scaricabili da Internet. La notizia – se confermata – andrebbe nella direzione opposta a quella indicata dalla nuova strategia Sega, che prevede un progressivo abbandono della produzione di hardware a favore del software.

Nel Vecchio Continente, intanto, si è verificato un passaggio di consegne. Il quattordici dicembre scorso, J.F. Cecillon, presidente di Sega of Europe dal 1998, ha ufficialmente rassegnato le dimissioni. Al suo posto subentrerà Isao Okawa, già leader della divisione ludica di Sega of Japan. “Ho passato dei mesi fantastici e ho avuto l’opportunità di lavorare a fianco di un team eccezionale – ha dichiarato Cecillon – Voglio ringraziare tutti i dipendenti Sega per la loro dedizione che ha permesso il raggiungimento di tutti gli ambiziosi obiettivi che ci eravamo prefissati. Dreamcast sta per entrare in una fase davvero emozionante e non posso che augurare a Sega il massimo del successo possibile”. Gli obiettivi di cui parla Cecillion sono, nell’ordine, la commercializzazione di almeno un milione di Dreamcast e di tre milioni di giochi entro un anno dal lancio (ottobre 1999) nonché il raggiungimento di almeno trecentomila nuovi utenti al servizio di gaming online DreamArena (gli attuali abbonati sono quattrocentomila).

La dipartita di Cecillion è stata descritta come “amichevole”.

Sony: PlayStation2, la lista dei problemi si allunga

Se Sega piange, Sony sicuramente non ride. Dopo un lancio europeo funestato da una serie di problemi di distribuzione – culminati con diversi contusi dopo una rissa in un negozio parigino – Sony Computer Entertainment of Japan ha dovuto subire l’umiliazione di vedere PlayStation2 venire sorpassata dal piccolo portatile a otto bit di Nintendo nella classifica delle vendite (novembre 20-26). Ancora più clamoroso il secondo posto nelle vendite di PSOne, versione rimodellata dell’originale PlayStation. La flessione di PlayStation2 – pari al 24.6% rispetto alla settimana precedente – segna la fine di un primato in classifica che durava dallo scorso quattro marzo, data di introduzione di PlayStation2 sul mercato.
I guai per Sony sono proseguiti in seguito al lancio del nuovo modello di PlayStation2, il 18000, che ha rivelato problemi di compatibilità con alcuni giochi come Reiselied: Ephemeral Fantasia (Konami), Golf Paradise (T&E Soft) e Sky Surfer (Idea Factory). E non è tutto: Sony è stata costretta ad ammettere che una serie di titoli sviluppati per l’originale PlayStation presentano problemi di funzionamento sul successore a 128-bit. Tra questi spiccano Final Fantasy Anthology (Square), International Track and Field (Konami), Mortal Kombat Trilogy (Midway), Judge Dredd (Activision), Monkey Hero (Take Two), Tomba (SCEA) e Arcade Greatest Hits/Atari 2 (Midway). Ironicamente, l’emulatore PlayStation per Sega Dreamcast, bleemcast!, si sta dimostrando più affidabile di PlayStation2 in termini di compatibilità.

Ancora più grave il fatto che la versione europea di PlayStation2 – introdotta lo scorso 26 novembre – presenti problemi di lettura dei film in DVD quando la console viene collegata al televisore per mezzo di un cavo Scart/RGB. Apparentemente, l’unico modo per vedere i film in DVD su PlayStation2 è di utilizzare un cavo S-VHS, il che de facto riduce la qualità dell’immagine, uno dei valori aggiunti del medium digitale rispetto al tradizionale videoregistratore. Sony ha giustificato l’omissione di una connessione RGB per scoraggiare tentativi di pirateria.

E negli Stati Uniti? Stando ad un recente report pubblicato da Bloomberg, il numero di PlayStation2 effettivamente commercializzate sarebbe inferiore alle 900,000 dichiarate da Sony. Secondo l’agenzia americana, il numero non raggiungerebbe le 700,000. Altre fonti (tra cui Lehman Brothers e Sutro & Co) parlano di un numero compreso tra le 500,000 e le 700,000.

Non sorprendono, a questo punto, le recenti, feroci critiche contro la nuova console Sony che arrivano da più parti. L’ultima edizione di Newsweek riporta che verso la fine di novembre si è tenuta a Tokyo una conferenza intitolata “Che cosa ne è stato di Sony PlayStation2?“. Al singolare evento hanno partecipato centinaia di utenti delusi dalle iniziali performance della console. È emerso, in particolare, che la maggior parte dei possessori utilizza la macchina per vedere film in DVD e giocare ai vecchi titoli per l’originale PlayStation. La carenza di software di qualità per PlayStation2 rappresenta un problema notevole per Sony. Gli analisti di mercato, che in un primo tempo avevano pronosticato un successo su tutta la linea per Sony, hanno dovuto ammettere l’errore. Lo scenario che va ora delineandosi è molto meno ottimistico. Alcune previsioni parlano di perdite per oltre 200 milioni di dollari per l’anno fiscale che si concluderà a marzo.

Cresce, inoltre, lo scetticismo sulla capacità di Sony di risolvere in tempi ragionevoli l’annoso problema della penuria del chip principale, l’Emotion Engine, che ha causato una distribuzione ridotta di PlayStation2 in Europa e Stati Uniti.

Infine, la perdita da parte di Sony del supporto esclusivo di aziende nipponiche ed americane, ormai entrate a far parte della serie degli sviluppatori X-Box, rappresenta un problema che, nei prossimi anni, potrebbe ridimensionare notevolmente le ambizioni dell’azienda di Idei nel settore videoludico.

Non è solo Microsoft a mettere paura a Sony. Il pericolo arriva anche da Nintendo. Oltre a Gamecube – la console a 128-bit prevista per l’autunno in Giappone – PlayStation2 dovrà vedersela anche con Game Boy Advance. Nintendo prevede infatti di vendere qualcosa come 24 milioni di hand-held nel primo anno di vendita. Se l’obiettivo venisse raggiunto, si tratterebbe di un record assoluto nella storia dei videogames. Nintendo ha comunicato che al momento del lancio – 21 marzo del 2001 in Giappone – saranno disponibili un milione di pezzi.

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