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Sony e IBM: insieme contro Microsoft

08 Maggio 2001

Sony e IBM: insieme contro Microsoft

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In coincidenza con la presentazione ufficiale di Xbox, Sony e IBM annunciano un'alleanza strategica per creare un processore super veloce. Qualcuno ha detto PlayStation3?

Era nell’aria. La regina dei videogames ed il re dei computer si sono uniti in matrimonio. Almeno sulla carta, il sodalizio avrà una durata di cinque anni e prevederà lo sviluppo di un chip rivoluzionario denominato CELL. L’accordo arriva in un momento cruciale per l’elettronica di consumo e, guardacaso, coincide con la presentazione ufficiale di Xbox durante il Gamestock di Seattle.

I rappresentanti di Sony e IBM hanno descritto CELL come un processore superveloce pensato appositamente per il broadband. Il chip sarà incorporato in una serie di nuove piattaforme commercializzate nei prossimi anni. Tra queste, probabilmente, PlayStation3, la cui introduzione sul mercato potrebbe venire anticipata nel caso in cui la console Microsoft cominciasse a prendere il largo.

I rappresentanti di Sony, per il momento, smentiscono questa ipotesi. Uno speaker di Sony, sibillino quanto basta, si è limitato a dichiarare: “Nonostante il nostro annuncio relativo all’accordo, non abbiamo ancora deciso come utilizzeremo il processore. Ma ci sono diverse possibilità che sarà utilizzato per una console”. Il chip messo a punto da IBM potrebbe essere affiancato dal nuovo Graphic Synthesizer di Simplex Solutions, attualmente installato sulle workstation GSCUbe e, prossimamente, su PlayStation3 (per saperne di più)

Più che un semplice sodalizio, tuttavia, l’accordo è definibile piuttosto come un ménage-à-trois, dato che tra i firmatari c’è anche Toshiba, creatore del processore “Emotion Engine”, croce e delizia dell’attuale PlayStation2. La collaborazione tra le tre aziende si tradurrà in un investimento di circa 400 milioni di dollari per i prossimi cinque anni.

La scelta di adottare un processore appositamente sviluppato per la connessione a banda larga conferma l’intenzione di Sony di puntare sull’interconnessione dell’intero comparto di elettronica di consumo, il cui fulcro sarà proprio PlayStation.

L’accordo tra IBM e Sony ha un’importanza cruciale per il settore informatico e videoludico. Ricordiamo che IBM ha già un piede nel settore dei videogame avendo sviluppato Gekko, un microchip basato su architettura Power PC, che rappresenta il motore della nuova console Gamecube di Nintendo.

Secondo John Kelly, vicepresidente di IBM, CELL rappresenta un significativo passo in avanti rispetto agli attuali processori e promette performances superiori a quelle di Big Blue. Kelly ha dichiarato al Wall Street Journal che IBM punta a distribuire decine di milioni di piattaforme basate sulla nuova tecnologia e ha quantificato in oltre quattro miliardi di dollari i profitti previsti nei prossimi anni.

Com’è noto, IBM è stata la prima azienda a utilizzare il rame al posto dell’alluminio nei suoi processori, ottenendo così performance superiori a quelle della concorrenza. Inoltre, IBM ha messo a punto un innovativo sistema che ha reso più veloce l’interscambio di informazioni tra le macchine che distribuiscono i pacchetti di dati sui server. Le conseguenze dell’accordo tra IBM e Sony saranno visibili non solo nel settore informatico, ma anche in quello videoludico e dell’elettronica di consumo tout court.

Sempre durante la conferenza stampa, Toshiba e Sony hanno annunciato di essere finalmente riusciti a ridurre le dimensioni del chip montato su PlayStation2 da 0.18 micron a 0.13 micron, diminuendo così significativamente i costi di produzione della console. Secondo il “The Nikkei Financial Daily”, a partire dalla seconda metà del prossimo anno fiscale, Sony vedrà finalmente concretizzarsi i primi profitti. Fino ad oggi, infatti, l’azienda giapponese ha perso una cifra compresa tra gli 8.000 e i 12.000 yen (150-200 mila lire circa) per ogni esemplare venduto. Il nuovo metodo di produzione dei processori è già operativo per il 70% dell’output attuale. La piena operatività sarà raggiunta solo ad ottobre.

Nel frattempo, i dati di vendita confermano che PlayStation2 ha superato le difficoltà iniziali dovute alla carenza di hardware. Nel Regno Unito, la console Sony ha superato il tetto delle 366.000 unità in soli cento giorni. Nello stesso periodo sono stati commercializzati oltre un milione di giochi (fonte: ChartTrack). Tra i best-seller spiccano: Tekken Tag Tournament (117.000), SSX (115.000), Fifa Soccer 2001 (95.000) e TimeSplitters (95.000).

Sega, da parte sua, nella settimana compresa tra il 26 febbraio e il 3 marzo, ha visto quintuplicare le vendite di Dreamcast. In Giappone, dove la console ha avuto una vita durissima per via della competizione di PlayStation2, dopo l’ultima riduzione di costi Sega ha venduto oltre 40.000 Dreamcast, superando persino la console Sony, ferma a 38.000. Analoghi risultati negli Stati Uniti ed in Europa. Analisti ritengono che se la mossa fosse stata anticipata di qualche mese, Sega avrebbe potuto raddoppiare la base installata…

Ma ormai è troppo tardi: a condurre il gioco ora sono Sony, Nintendo e Microsoft.

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