Come da previsioni, ecco che l’industria discografica tira fuori dal suo arsenale quella che viene considerata l’arma decisiva contro Napster: Songbird.
Un annuncio proclamato con tutta la solennità del caso a Londra, con riunito tutto il mondo dell’industria discografica e degli autori per assistere al lancio del nuovo strumento contro la pirateria musicale.
Songbird nasce dall’idea di Travis Hill, un giovane musicista americano, desideroso di proteggere i suoi brani.
Il software si indirizza specialmente agli artisti indipendenti che non sono presi in considerazione nel processo che oppone l’industria discografica a Napster.
Songbird non è altro che un “segugio” che permette di seguire le tracce di tutte le loro opere sparse per la Rete.
Per utilizzarlo è sufficiente scaricarlo dal sito della IAPU, una delle divisioni della IFPI, la federazione internazionale del disco e della fonografica.
Una volta installato, i musicisti devono solo più inserire il nome di una canzone o di un artista e il software si incarica di trovare tutti i file che hanno la parola in questione o variazioni, sbagli di ortografia, ecc.
I risultati vengono salvati su un file che la IAPU, fornisce a Napster, per permettere così la segnalazione dei file indesiderati.
Il sito, infatti, è obbligato da una sentenza del tribunale a ritirare tutti i file che sfuggono al diritto d’autore.
Il suo solo limite è che è stato tarato per Napster, cosa che restringe il campo di utilizzo e non permette di utilizzarlo verso altri siti di scambi online.
L’IFPI, infatti, sta già pensando a come estendere l’applicazione di Songbird agli altri concorrenti di Napster.