Subito dopo Natale c’era incertezza e molta confusione sulle cifre prodotte dal commercio elettronico nel periodo delle feste. Alla fine di dicembre, Yahoo! aveva comunicato una crescita dell’86%, mentre MSN stimava, fino a pochi giorni fa, un aumento del 56% delle vendite sui suoi portali.
Ma la recessione non ha risparmiato l’e-commerce.
Nelle ultime settimane gli studi Harris Interactive e Nielsen/Net Rating si sono impegnati per fare chiarezza sui risultati delle vendite, realizzando un’inchiesta che ha coinvolto 36.000 utenti. L’indagine ha rivelato che i consumatori americani hanno speso 13,8 miliardi di dollari (15,5 miliardi di euro) fra novembre e dicembre, contro i 12 miliardi dell’anno scorso. L’aumento complessivo delle vendite non supera il 15%, una percentuale bassissima rispetto al 43% previsto da Net Rating nel mese di ottobre.
Un anno deludente
I risultati attuali sono ancora più deludenti, se paragonati agli aumenti delle vendite fino al 70%, registrati negli anni ’90. Lori Iventosh James, analista specializzato nell’e-commerce presso Harris Interactive, spiega che, per i consumatori, Internet non è una semplice alternativa per gli acquisti, ma uno strumento di ricerca per le occasioni e un mezzo per acquistare a prezzi più interessanti.
Malgrado la crisi, le vendite online sono aumentate anche nella prima settimana di gennaio ed è lecito pensare che i siti di e-commerce possano conquistare ancora una parte del mercato. Iventosh James crede in un progresso del settore visto che, nell’86% dei casi, i consumatori si sono dichiarati soddisfatti dei loro acquisti su Internet. Un dato confortante e che lascia ben sperare per il futuro dell’e-commerce che continua, comunque, a non mantenere le promesse e a ridimensionare le sue ambizioni.