L’approccio ai social media da parte di aziende e agenzie negli ultimi mesi, specie all’estero, lascia intravedere il passaggio dalla sperimentazione ad una maggiore consapevolezza dell’impatto su aziende e consumatori.
Lo studio State of Social Media condotto nell’ottobre 2011 da Econsultancy, in partnership con LBi e bigmouthmedia, su 1.107 dipendenti di agenzie e società di tutto il mondo (anche se gli inglesi rappresentano il 60% del campione), rivela che il 64% delle organizzazioni ha superato la fase di sperimentazione. Lo studio contiene altri dati interessanti:
- More than half of company respondents (52%) say their organisations use Facebook for reacting to customer issues and inquiries compared to only 29% last year.
- The smartphone is overwhelmingly deemed to be the most persuasive device for social media, according to 73% of company respondents.
- When asked to describe the value they get from social media, some 37% of companies report they are unable to measure (and ‘the jury is still out’), compared to 47% in 2010.
- Some 39% of companies do not use any kind of buzz monitoring tool, including free tools.
- Almost three-quarters of respondents (73%) say their organisation considers the effect of social media on SEO.
L’uso di Facebook e Twitter come piattaforme di monitoraggio e customer service, non come mero canale di marketing, risulta aumentato rispetto allo scorso anno.
Inoltre la maggioranza dei rispondenti sostiene di essere passata al concepimento di attività social non più a se stanti, ma integrate in un piano complessivo di online marketing (email marketing e SEO soprattutto). Sono in crescita anche gli sforzi per una integrazione estesa ai canali tradizionali.
È arrivato il tempo di considerare i social media come spazi utili a costruire relazioni di fiducia di lungo periodo anche da parte delle aziende che finora li hanno trattati alla stregua di un mero canale promozionale.