In netto rialzo il seguito ottenuto recentemente da Slate, il magazine culturale online della scuderia Microsoft. Lo scorso febbraio era tornato ad essere “free”, dopo aver tentato invano la carta dell’abbonamento a pagamento, instaurata a marzo ’98, che aveva fruttato appena 30.000 paganti. Come prima conseguenza si è passati dai 225.000 visitatori unici di gennaio ai 916.000 di maggio, mentre sono decollati alla grande gli introiti pubblicitari. Tra aprile e giugno si è raggiunto il medesimo incasso dei nove mesi precedenti, con 14 nuovi inserzionisti e contratti già firmati per un valore totale pari a 2 milioni di dollari.
Sul fronte dei contenuti, Slate si avvale ora di 22 giornalisti, con editor sparsi tra la sede-madre a Redmond, oltre che a Los Angeles, New York e Washington, D.C. Quasi tutto il lavoro di redazione viene svolto via e-mail, con la tendenza a pubblicare articoli più brevi ma di maggior frequenza. Con il direttore, l’aggressivo Michael Kinsley sempre più convinto della necessità di continuare in simili esperimenti a tutto campo, nella corsa al primato delle riviste culturali sul Web ingaggiata con l’eterno rivale Salon.com