Da oltre un anno la FTC (Federal Trade Commission) sta tenendo sotto controllo VeriSign.
VeriSign, la società che gestisce i domini “.net” e “.com” era stata accusata da alcune concorrenti, tra cui GoDaddy e BulkRegister, di aver adottato la pratica dello slamming – di cui abbiamo già parlato in questo sito – indirizzando a migliaia di internauti mail di avvertimento, con cui questi ultimi venivano informati della prossima scadenza del loro nome di dominio.
La maggior parte dei destinatari, però, non faceva parte della banca dati clienti di VeriSign. Inoltre – fatto ancora più grave – VeriSign aveva inserito, all’interno delle mail, un link che indirizzava gli utenti verso la pagina del proprio sito, nella quale gli ignari destinatari avrebbero potuto inserire i propri dati e richiedere il rinnovo del nome di dominio.
Molti destinatari, pur non essendo clienti di VeriSign, per paura di perdere il nome di dominio indugiando ancora, inserivano i propri dati e rinnovavano il proprio dominio subito, anche se a una tariffa più elevata (VeriSign, infatti, applica le tariffe più elevate del mercato).
VeriSign, a propria discolpa, ha dichiarato che si trattava unicamente di una campagna marketing piuttosto banale e non di un’operazione di sviamento illegale della clientela.
Le conclusioni della FTC sono state piuttosto clementi nei confronti di VeriSign.
La FTC ha infatti stabilito che – non avendo riscontrato una violazione delle norme sulla concorrenza – la società non dovrà pagare alcuna ammenda. L’ha però invitata ad astenersi, per il futuro, dall’inviare messaggi di questo tipo.