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Sistemi aperti da un capo all’altro del mondo

05 Settembre 2005

Sistemi aperti da un capo all’altro del mondo

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Lo stato del Massachusetts prevede di mettere al bando Microsoft, mentre in Sri Lanka ecco la settimana del software libero/open source

Prosegue l’avanzare del FOSS (Free and Open Source Software) a livello globale. Le ultime notizie di un certo rilievo arrivano da due fronti alquanto distanti tra loro sotto molti di punta di vista eppure unite dalle scelte in campo informatico, gli Stati Uniti e lo Sri Lanka. Nel primo caso, lo stato del Massachusetts ha definito il progetto per l’abbandono dei pacchetti Microsoft sui computer usati nell’apparato governativo. A partire dal 2007, tutti i documenti elettronici “creati e salvati” dagli impiegati statali dovrebbero essere basati su formati aperti. Invece, nell’isola asiatica ha preso il via la settimana del software libero e open source (5-11 settembre), con l’annessa serie di eventi, anche di livello internazionali, mirati sia alle aziende che al pubblico, a culmine di un’intensa attività sviluppata negli ultimi tempi intorno alla diffusione di Linux.

In quello che si preannuncia come uno dei colpi più pesanti inferti al gigante di Redmond, sempre che l’iniziativa vada effettivamente in porto, nei giorni scorsi gli amministratori del Massachusetts hanno presentato ufficialmente i dettagli per un simile passaggio. Gli unici tipi di documenti adottati in futuro nell’apparato statale dovrebbero soltanto due: OpenDocument e PDF. Il cambio viene motivato dalla necessità di assicurare ai cittadini la piena e sicura lettura dei materiali governativi, cosa che potrebbe essere messo a rischio dai formati proprietari, Word e Excel in testa. Va comunque chiarito che, trattandosi al momento solo di una proposta legislativa, questa rimane aperta ai commenti del pubblico, e potrebbe essere rivista prima di essere definitivamente approvata e divenire operativa.

Non a caso da Microsoft si sono levate prontamente le voci a ribadire che “la direttiva potrebbe costringere le agenzie governative del Massachusetts ad un cambiamento lungo e costoso per il nuovo software”. Sottolineando il rischio di un tale passaggio in assenza di un’attenta e preventiva occhiata alle spese derivanti, Alan Yates, general manager della divisione Office, ha suggerito come l’iniziativa sia il prodotto “di una situazione molto politica.” Va infatti notato come il Massachusetts rimanga tuttora l’unico stato USA a non aver sottoscritto l’accordo raggiunto al termine del controverso processo anti-trust contro Microsoft. E ovviamente una simile decisione da parte di uno degli stati più popolosi (e influenti) del paese, potrebbe provocare attivare analoghe iniziative nell’infrastruttura governativa statunitense, dove è noto come finora il pinguino non vanti certo grossi spazi di manovra.

Al contrario di quanto avviene invece in Asia, dove va segnalata la settimana del software libero e open source, prevista dal 5 all’11 settembre nell’isola di Sri Lanka. Un altro dei paesi in via di sviluppo dove negli ultimi anni il FOSS (Free and Open Source Software) è andato imponendosi con forza, superando ostacoli tipici quali ambiente rurale, costi proibitivi per l’informatica proprietaria e scarsa conoscenza dell’inglese. Qui è stato sviluppato il Sinhala Operating System, basato su Linux e con costi irrisori, mentre abbondano gli sviluppatori locali che contribuiscono attivamente a progetti quali Apache, Geronimo, Prozilla e GNU. Ancora, sulla scia del terribile tsunami dello scorso anno, un’ottantina di programmatori dello Sri Lanka ha rapidamente messo in piedi un apposito “disaster management system”, denominato Sahana, usato per la corretta gestione degli aiuti umanitari giunti da ogni parte del mondo. Non va neppure sottovalutata l’attività ormai decennale del LKLUG (Lanka Linux User Group) fondato presso la Peradeniya University ma ora diffuso nell’intera industria info-tech nazionale. Proprio al LKLUG si deve il Sinhala Operating System, che di recente ha ottenuto il sostegno commerciale di Red Hat.

Un quadro complessivo che trova pieno riscontro (e rilancio) nella settimana dedita alla diffusione del software libero e open source. L’evento punta a mettere in luce i legami internazionale dello Sri Lanka con il movimento del FOSS, tramite una serie di convegni specifici e la promozione di soluzioni locali per gli ambiti più diversi, dal business al governo alla didattica. Oltre che porsi come ennesimo canale per l’ulteriore diffusione dei programmi aperti nel continente asiatico.

La settimana è stata voluta congiuntamente da entità come Information and Communication Technology Agency of Sri Lanka, University of Colombo School of Computing, Lanka Software Foundation, Lanka Linux User Group, con le necessarie sponsorizzazioni da parte di Virtusa, RedHat, IBM e altre aziende del settore. Né mancano, tra i maggiori relatori, i nomi di spicco a livello globale: Michael Tiemann (boss di RedHat), Rasmus Lamersdorf (padre di PHP), Martin MichaelMyr (leader del progetto Debian), David Axmark (co-fondatore MySQL), Sam Ruby (hacker extraordinaire), Sanjiva Weerawarana (leader dei web-service di Apache e chairman della Lanka Software Foundation). Tra i numerosi eventi specifici, da segnalare infine l’Asia Open Source Software Symposium e il Software Freedom day/Install fest.

L'autore

  • Bernardo Parrella
    Bernardo Parrella è un giornalista freelance, traduttore e attivista su temi legati a media e culture digitali. Collabora dagli Stati Uniti con varie testate, tra cui Wired e La Stampa online.

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