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Sindrome Cinese – Tonga, un arcipelago Wi-Fi per la convergenza digitale

04 Febbraio 2005

Sindrome Cinese – Tonga, un arcipelago Wi-Fi per la convergenza digitale

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Continua la mia permanenza nel Sud del Pacifico, è il periodo più lungo tra le tappe del mio Quinto Giro del Mondo, un mix tra meritato riposo sulla spiaggia, sotto le fresche palme da cocco e nuovi approfondimenti a carattere informatico-tecnologico

Dopo aver descritto, nel mio precedente articolo sull’arcipelago polinesiano di Tonga, il rapido cambiamento avvenuto nell’arco degli ultimi due anni grazie all’introduzione della telefonia cellulare, ho deciso di chiarire maggiormente alcune stranezze tecnologiche che mi avevano colpito nei giorni scorsi. Infatti come avevo ampiamente disquisito nella “precedente puntata”, dopo aver caricato con 50 dollari tongani una SIM locale e aver effettuato un po’ di telefonate intercontinentali con il mio nuovo Treo 600, continuo ad avere un credito residuo estremamente alto rispetto a quanto mi fossi aspettato. Negli Stati Uniti la mia Carta Telefonica Ricaricabile sembrava una macchinetta mangiasoldi, mentre qui a 18.000 chilometri da casa spendo pochi euro per telefonate di alcune decine di minuti.

Aiutato dal caro amico GP Orbassano di cui avevo parlato nel mio precedente giro del mondo nel 2001 (allora mi disse “qui vige ancora il Coconut Wireless”, ma in effetti è stato proprio lui a verificare ed a raccontarmi in questi giorni come in due anni le cose siano incredibilmente cambiate da queste parti – chi avesse assistito alla saga di Turisti per Caso, potrà ricordarlo quale “guida italiana sul posto” dei simpatici Patrizio Roversi e Susy Blady), riesco ad ottenere un’intervista con John Kornele, Chief Technology Officier dalla principale azienda telefonica del Regno di Tonga la Ton Fon, azienda a capitale pubblico controllata dalla Famiglia Reale.

Dall’esauriente colloquio a con il CTO mi si pone di fronte uno scenario estremamente interessante, che posiziona l’arcipelago tongano in certi settori addirittura all’avanguardia rispetto a nazioni europee del cosiddetto Primo Mondo.

La frase magica sfruttata ampiamente in questo ambito è “convergenza digitale“.

Essendo recentissima la costituzione della Rete di Telefonia Cellulare, si è pensato bene di costituire una società, la Ton Fon appunto, che crossi agevolmente nel campo multimediale, unendo in una unica infrastruttura di servizio tutte le forniture di Trasmissioni Radiofoniche, Trasmissioni Televisive, la Telefonia Mobile ed il Wireless Internet. Morale: da un’unica stazione di controllo viene gestito in modo totalmente digitale tutto ciò che rientra nella multimedialità per l’intera nazione polinesiana.

Come indicato, quindi, da un’unica sede, presso le colline di Kahoua -punto più alto di tutto l’arcipelago- avviene la ricezione dei feed satellitari internazionali (con due parabole da dieci metri di diametro), la gestione dei backbone telefonici intercontinentali (sempre attraverso link satellitare), la trasmissione di 6 canali televisivi in Digitale Terreste su banda UHF (con tecnologia simile a quella attiva da qualche tempo anche in Italia), l’erogazione del servizio GSM (in realtà in questo caso le “celle” telefoniche sono più di una ovviamente) e la copertura Internet in modalità WI-FI dell’isola principale e delle principali isole dei restanti arcipelaghi (stesso discorso per gli Hot-Spot ovviamente in numero superiore).

Che dire, ce n’è da rimanere stupiti…

Durante l’intervista con il CTO della Ton Fon scopro finalmente l’arcano che mi ha permesso di parlare in questi giorni per ore con i miei familiari in Europa, spendendo solamente alcune decine di Euro: TUTTO il traffico telefonico in uscita dal Regno di Tonga verso l’estero viaggia in VOIP (Voice Over IP), cioè tutto il traffico in uscita viene convertito in Pacchetti IP che viaggiano su Internet ad un prezzo estremamente più basso rispetto alla normale telefonia… questo permette alla compagnia tongana di ribaltare sull’utenza un risparmio notevole, grazie al fatto di aver costruito fin da subito una rete basata su tale tecnologia, senza aver dovuto smantellare precedenti installazioni basate su tecnologia non IP.

Dal punto di vista infrastrutturale la TonFon (che non opera peraltro in regime di monopolio, essendovi altre due compagnie telefoniche la TCC e la U-Call), è già pronta a coprire il 50% della popolazione (50.000 abbonati) che potrebbero essere raggiunti, visto il trend, in pochissimi mesi. Tutto ciò con l’ausilio tecnologico dei Cinesi che stanno espandendo la loro influenza economica anche in quest’area del mondo.

L’intervista segna anche il mio ultimo giorno di permanenza presso l’arcipelago di Tonga, mi attende un lungo viaggio verso la porta della Cina, Hong Kong. Lascio una nazione che a mio avviso è riuscita ad oggi a conciliare lo sviluppo sostenibile con l’avanzare inarrestabile delle nuove tecnologie e della modernità in genere. Certamente i problemi esistono, non è tutto perfetto, ma volete mettere con il vicino arcipelago di Fiji, meraviglioso paradiso polinesiano costantemente a rischio di colpo di stato? O con un’Europa perennemente assillata dall’inquinamento, dall’invecchiamento della popolazione e da moltissimi problemi di cui da queste parti è perfino difficile concepirne la sostanza?

Questa è una nazione che non ha mai conosciuto la guerra o il terrorismo e lo si capisce leggendo i volti felici e sereni di una popolazione beneficiata da una natura generosa che va rispettata e nel contempo saggiamente temuta.

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