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Si incontrano, si piacciono, si finanziano

09 Aprile 2010

Si incontrano, si piacciono, si finanziano

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Sulla falsa riga di Meetic e simili, arriva un servizio di dating online per organizzare incontri di investimento

Lui (o lei) cerca online un lui (o una lei, o più lui e lei). Ci si presenta, si dice qual che si ha da dire, ci si fa un po’ belli, insomma. Si decide di vedersi, si organizza un appuntamento fisico, si parla, ci si piace e l’affare è fatto. Nel mondo pre-internet questa storia poteva portare a un unico fine, diciamo carnale. Nel mondo internet, quello che una volta i media si associavano fortemente al porno, può andare a finire in un’altro modo: in banca.

Leva sulle similitudini

In effetti affari e “one-night-stand” si basano su principi tutto sommato affini – che ricadono nella sfera di un certo approccio alla seduzione, molto concreta, molto razionale. In cui ognuna delle parti ha qualcosa da offrire, ma vuole in cambio un tornaconto ben preciso. Da questa similitudine perchè non far nascere allora un’imitazione, una declinazione dei ben noti servizi di accoppiamento personale? In fondo Meetic, match.com e simili funzionano (e funzionano alla grande, visto che si stima il mercato del dating online fatturi più di un miliardo di dollari – qui trovate una simpatica infografica). Dunque, deve aver pensato qualcuno, perchè non copiare? Del resto, l’emulazione è la forma più sincera di adulazione e quello che ha funzionato in un mercato può farci ricchi in un altro, in questa terra di opportunità che è internet.

In breve, ecco arrivare sul mercato dei rispettabilissimi signori, il gruppo Instinet – gruppo specializzato nelle tecnologie per il trading (gente seria, parte del colosso finanziario Nomura, non so se mi spiego). Questi signori, esperti appunto nel facilitare l’incontro tra chi compra e chi vende, hanno pensato bene di sviluppare anche tecnologie per facilitare l’incontro tra chi ha un business e chi ha capitali da far rendere. Di qui la nascita di meet-the-street.com, un sito dedicato a far incrociare le strade di aziende che cercano capitali e degli investitori. Saltando analisti finanziari e altri intermediari non graditi – e c’hanno pure Twitter (per tutti i dettagli e un approccio più serio e tecnico alla notizia, leggete questo ottimo articolo).

L’incontro al volo

Con questo sistema un’azienda può organizzare un roadshow in pochi minuti: il sistema assembla gli investitori interessati, dati un giorno e un luogo organizza l’agenda del roadshow (fisico: tocca alzare i propri atomi e andarci a parlare di persona, per vedere i verdoni) e comunica con le parti. Insomma, non proprio un quick dating ma una bella sferzata di efficienza nella gestione di primi incontri con possibili partner (di finanza e null’altro, almeno in linea di principio). In qualche modo ricorda certe logiche dei marketplace B2B, tanto in voga qualche anno fa, in cui si prometteva di incrociare domande e offerte. Ancora oggi ovviamente si incrociano, ma non più con quei sistemi di aste online che sono state un altro dei modelli molto hyped e che in realtà hanno funzionato alla grande nel B2C (a cominciareeBay eccetera) ma meno nel B2B (se qualcuno ne ha avvistate in buona salute, per favore avvisi i famigliari).

In un mondo dove le aziende sentono strette creditizie, dove il ruolo stesso delle banche come motore degli investimenti viene posto in discussione, dove persino i privati saltano il sistema bancario con il social lending (vedi Prestiamoci e servizi simili), diventa allora interessante ipotizzare per il futuro un sistema diverso. Un po’ alla First Tuesday (chi se lo ricorda?) ma senza tutta l’improvvisazione e l’entusiasmo dei tempi eroici in cui su internet tutto era possibile. E in fondo lo è ancora. La fantasia, anche nel concretissimo tema dello scambio tra soldi e business non è certo morta, come si diceva un annetto fa a proposito del canale televisivo messo in onda sugli aeroplani di linea della Virgin e dedicato proprio alle proposte di business/richieste di finanziamento, aperte alla visione dei passeggeri dell’aereo.

PitchTv

Già che ci siamo, un aggiornamento: non volendo limitare l’accesso alle opportunità solo ai milionari che volano Virgin, il progetto è stato esteso naturalmente anche al molto più democratico YouTube con il canale PitchTv (con ben 22 iscritti). Qui troverete non solo il video introduttivo di Sir Richard Branson ma anche una collezione di richieste di finanziamento per nuovi business, portate al mondo in un modo a metà tra l’aereo e il molto terreno che solo pochi anni fa non avremmo potuto immaginare.

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