S. Somasegar (corporate vice president della Developer Division di Microsoft) ha annunciato ufficialmente ma senza trionfalismi una nuova apertura dei loro strumenti e piattaforme industry leading, alla guida del settore.
I piatti forti del menu riguardano .NET, il cui nucleo per server diventa open source e si allarga a coprire OS X e Linux e nuove edizioni di Visual Studio che si spingono a includere un nuovo emulatore per Android.
Sul leading possiamo ancora essere d’accordo, se contiamo l’installato. Da capire invece è il momentum. La decisione di rendere open source i propri gioielli sembra essere già la risposta, intuibile dalla conclusione dell’annuncio:
Non importa che siate startup, studenti, appassionati, sviluppatori open source o commerciali e non importa che piattaforma stiate considerando o che app stiate sviluppando…
L’insediamento a gennaio di Satya Nadella come nuovo amministratore delegato ha determinato un salto di prospettive e strategie, nel riconoscere che ormai eserciti di sviluppatori sono passati a piattaforme e sistemi open, che hanno goduto in questi anni di una costante crescità in capacità, oppure sono stati irretiti dagli app store di Apple e Google.
Una presa di coscienza l’avevamo riconosciuta nella decisione di equipaggiare una linea di smartphone con Android. Il cambio di direzione è stato poi confermato con l’annuncio di fornire gratuitamente la suite Office per iPad e iPhone.
Salto quantico
Ora siamo di fronte a una nuova, più decisa discontinuità. Si, perché .NET era e forse è il principale concorrente del mondo Java. Barricati dietro le finestre windowsiane, gli ecosistemi di casa Microsoft avevano perso parecchio smalto e richiamo. Erano rimasti almeno mezza pista indietro, a detta di molti.
Interessante sarà da questo punto di vista la relazione o collaborazione con Mono, progetto indipendente di un clone di .NET che gira anche su altri sistemi operativi. Gli annunci rispettivi lasciano ben sperare.
Chi scrive ritiene che la gran parte di chi ha lasciato .NET per Linux non tornerà sui suoi passi e che questo annuncio sarà invece utile per acquisire qualche seguace tra chi ancora non aveva fatto una scelta di campo, soprattutto per lo sviluppo di app mobile multipiattaforma.
Se c’è un problema, è che siamo unicamente a livello di annuncio, mentre si vedranno risultati concreti over the coming months, durante i prossimi mesi. Non è detto che ve ne siano molti, prima di vedere aggravarsi l’emorragia di sviluppatori. E ci sarà da vedere come risponde la concorrenza, open e no.
Nota di colore a margine: intanto a Los Angeles, nel regno dei Clippers del basket NBA acquistati dall’ex amministratore delegato di Microsoft Steve Ballmer, è vietato l’uso di qualsiasi oggetto riportante mele…