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Si accende la sfida per la grafica portatile

27 Febbraio 2002

Si accende la sfida per la grafica portatile

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Il conflitto sul mercato dei processori grafici si sposta sul mercato mobile e, udite udite, Nvidia è indietro

Nonostante Nvidia abbia ormai monopolizzato di fatto il mercato delle schede grafiche consumer, grazie alla fortunatissima e performante serie GeForce giunta alla quarta generazione, la battaglia per la migliore GPU (Graphic Processing Unit) vede la casa californiana arrancare dietro la concorrente ATI.
Quest’ultima, infatti, ha appena presentato sul mercato il velocissimo chip ATI mobility 7500, che ha superato nettamente nei test la nuovissima Nvidia Mobile GeForce 4.

Il segreto dell’ATI Radeon Mobile è imputabile sicuramente nelle performance, che sono nettamente superiori a quelle del concorrente di Nvidia, ma soprattutto merito dei 64 Megabyte di memoria della scheda, a fronte di “soli” 32 Megabyte della concorrente.

La vera sfida, tuttavia, non si gioca sulla velocità grafica, richiesta perlopiù dagli hardcore gamers e francamente poco utile sui computer portatili, ma sul consumo legato alle prestazioni. Il nuovo prodotto ATI, infatti, si è dimostrato più veloce, ma anche più parco di risorse rispetto al suo competitor targato Nvidia. Per un moderno notebook, che spende gran parte della propria autonomia di carica in applicazioni multimediali, realizzare un serio risparmio energetico in campo grafico è essenziale.

In questo momento le nuove GPU ATI sono disponibili sui notebook Dell di fascia medio-alta, ma sono destinate a diffondersi maggiormente, visto che hanno un costo decisamente basso rispetto alla concorrenza.

Dal canto suo, Nvidia sta cercando di far fronte alle critiche che hanno colpito alcuni modelli della GeForce 4, per la precisione la GeForce 4 “economica” (denominata GeForce 4 MX) e la sua versione mobile. Queste, infatti, pur portando il nome dei modelli di quarta generazione, altro non sono che versioni rivedute e corrette della ormai datata GeForce 2 MX, e la loro forzosa attribuzione alla quarta generazione è sembrata solamente l’ennesimo trucchetto di marketing a scapito della trasparenza.

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