[Riproduciamo un articolo di Cole Nussbaumer Knaflic, di cui Apogeo ha pubblicato Data Storytelling, libro con tentativi di imitazione. Il post originale, how you would visualize hurricanes, è tratto dal blog storytelling with data.]
[Il post introduttivo alla serie è stato pubblicato il 19 ottobre. Il secondo post è comparso il 26 ottobre e il terzo l’8 novembre.] Qualche settimana fa ho ripreso dall’Economist un grafico sugli uragani negli USA e invitato i lettori a rielaborarlo, per dirmi che titolo avrebbero usato per descriverlo al posto dell’originale Gli uragani in America sono diventati meno frequenti. C’è voluto tempo per scegliere le sessanta migliori proposte [che presentiamo nel corso di più articoli su Apogeonline]. Questo è il grafico originale:
I lettori hanno inviato le proposte più diverse e creative. Qui ne mostriamo una parte.
Craig D.
Craig (Twitter) si è posto una domanda da Sydney: Gli uragani più gravi ricorrono più spesso? Ne ha parlato sul proprio blog. Merita anche la versione interattiva su Tableau Public.
Dangfun P.
Dangfun ha rappresentato gli uragani di categoria 3 o superiore con barre e linee, scegliendo come titolo Meno ma più potenti.
Daniel H.
Il tedesco Daniel (blog) ha lavorato con il linguaggio R e commenta il risultato in questo modo:
Ho deciso subito di voler mostrare tutti i dati a disposizione (invece di presentarli in forma aggregata) perché fossero visibili il rumore e la casualità presenti nell’insieme. Ho provato ad aggiungere informazioni supplementari, come il conteggio delle vittime e dei danni, ma il grafico diventava troppo complicato da leggere e ho scartato queste varianti. Dovrebbe essere possibile ottenere risultati simili a questo in Excel se si aggiunge la trasparenza ai punti plottati (l’effetto è più gradevole e anche informativo).
Daniel ha raccontato il lavoro compiuto sul suo blog.
Divya R.
Divya ha messo in discussione il titolo originale:
Ignoriamo pure l’orribile sovrapposizione delle etichette; si nota invece come l’inclinazione della retta sia in decremento molto leggero, tanto che la fascia colorata relativa all’errore standard ammette la possibilità che la linea di tendenza vada in direzione opposta a quella mostrata? Non è possibile sostenere con sicurezza che il numero degli uragani sia in diminuzione. Ho utilizzato la stessa scala dell’originale per mostrare come persino la frequenza relativa (più elevata per gli uragani più forti) contempli questa possibilità, sia pure con fasce più ampia di errore standard.
Prosegue:
Ho già visto in post precedenti menzionare questo tipo di errore: l’introduzione di precisione artificiale induce una falsa accuratezza. Preferisco un approccio più vicino ai dati originali; non ne esce un grafico bellissimo né un titolo a effetto, ma vera comunicazione delle informazioni rispetto alla pura manipolazione visiva.
Eduardo M.
La rappresentazione di Eduardo contempla blocchi trentennali e mostra una tendenza al declino:
[Presenteremo in altri articoli il resto delle soluzioni fornite dai lettori del blog di Cole Nussbaumer Knaflic. Se i lettori di Apogeonline vogliono cimentarsi nella sfida, possono inviarci il loro lavoro e relative considerazioni all’indirizzo [email protected]. Il dataset di partenza è scaricabile da Dropbox.]