[Riproduciamo un articolo di Cole Nussbaumer Knaflic, di cui Apogeo ha pubblicato Data Storytelling, libro con tentativi di imitazione. Il post originale, how you would visualize hurricanes, è tratto dal blog storytelling with data.] Gli altri post della serie sono apparsi nel 2017 in data 19 ottobre, 26 ottobre, 8 novembre, 22 novembre, 6 dicembre, 20 dicembre e, quest’anno, 17 gennaio, 31 gennaio 7 febbraio, 14 febbraio, 28 febbraio e 21 marzo.
Qualche tempo fa ho ripreso dall’Economist un grafico sugli uragani negli Stati Uniti e invitato i lettori a rielaborarlo, per dirmi che titolo avrebbero usato per descriverlo al posto dell’originale Gli uragani in America sono diventati meno frequenti. C’è voluto tempo per scegliere le sessanta migliori proposte [che abbiamo mostrato nel corso di più articoli]. Questo è il grafico originale:
Uragani, quanti e di quali intensità, dall’Atlantico a un diagramma.
I lettori hanno inviato le proposte più diverse e creative. Qui ne mostriamo l’ultima parte.
Thomas O.
Thomas (Xing | Twitter), dall’Austria, ha usato il linguaggio R (in special modo dplyr e ggplot2) per realizzare la cronologia seguente:
La successione degli uragani in forma tanto compatta quanto dettagliata.
Tim F.
Tim (blog) ha condiviso quanto segue:
Anche il più classico dei diagrammi a barre sovrapposte merita una rivisitazione.
Todd L.
Scrive “Ci ho messo mooolto più del dovuto. Cercavo di creare un campo calcolato nella tabella pivot per mostrare solo gli uragani più potenti, per avere due valori (totale e uragani maggiori) ma non ce l’ho fatta. Ho finito per inserire manualmente i dati, che è disdicevole”. “Questo esercizio è stato utile per rinfrescare alcune delle idee che ho trovato nel libro. Finora sono arrivato a questa immagine. Volevo prolungare le linee di tendenza verso sinistra ma non ci riesco… se non altro penso di essere sulla buona strada! P.S.: raggruppare a incrementi di quindici anni sembra meglio che a dieci; la visuale è più pulita e si crea una barra attendibile anche per l’ultimo periodo”. “Avrei anche potuto migliorare il testo in blu, con qualcosa sul genere La tendenza degli uragani totali non segue quella del cambiamento climatico“.
Un bel lavoro per pulizia e chiarezza, con ingombri grafici ridotti al minimo.
Ziwei Z.
All’ultimo posto, ma solo per ordine alfabetico, Ziwei condivide la sua elaborazione intitolata Nessuna tendenza pronunciata per la frequenza degli uragani sull’America.
Anche una grafica molto intensa, bene disegnata, preserva la leggibilità dei dati.
Ancora un immenso grazie a chi ha speso tempo per creare e condividere una visualizzazione! [Termina qui la presentazione dei risultati dei lettori del blog di Cole Nussbaumer Knaflic. I lettori di Apogeonline possono comunque cimentarsi nella sfida e inviarci il loro lavoro e relative considerazioni all’indirizzo [email protected]. Il dataset di partenza è scaricabile da Dropbox. Per aggiungere al dataset le informazioni 2017 bisogna fare riferimento al NOAA.]