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Sei sovrappeso? Naviga in Internet per dimagrire

04 Febbraio 1999

Sei sovrappeso? Naviga in Internet per dimagrire

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L'obesità affligge il 35% degli americani, la rete offre loro la possibilità di cominciare una dieta personalizzata oppure di convivere col loro grasso in allegria.

Non è facile superare i record degli Stati Uniti, neppure se si tratta di record negativi. Un esempio topico è il livello di obesità raggiunto dalla popolazione americana: circa il 35% degli americani, un terzo della popolazione, è abbondantemente sovrappeso e tale percentuale non ha fatto che crescere nell’ultimo decennio.
Il problema riguarda in modo preoccupante anche i più giovani: il 21% dei teenager è sovrappeso e tende all’obesità perché si nutre principalmente di JUNK FOOD (fast food vari, merendine, snack, bibite, dolciumi).

Giornali, televisioni, settimanali, radio, comunicano ogni giorno come tali dati siano preoccupanti, ma offrono anche su un piatto d’argento l’ultimo rimedio portentoso all’aumento di peso insieme al numero di telefono dell’associazione “grasso è bello”del momento.
La ragnatela di Internet non manca all’appuntamento, ovviamente; ricercando notizie relative alle “questioni di peso”in un attimo si viene sommersi da chat line, centri di discussione e supporto, siti di protesta sociale contro i privilegi dei magri, e così via.

Navigando tra un sito e l’altro si può trovare l’ultimo rapporto statistico delle case di cura per obesi e dei centri di ricerca medica universitaria, spaventandosi a morte per tutto ciò che di più negativo si può venire a sapere sulle conseguenze del grasso superfluo.

Di seguito, però, è possibile andare a visitare siti molto meno ufficiali che si propongono di aiutarti a risolvere i vostri problemi psicologici perché “se sei sovrappeso è perché sei infelice”e allora hai bisogno di andare a fondo della tua infelicità e risolverla prima di affrontare la fatica della dieta. Oppure ti propongono un’analisi completa della tua figura (con carta di credito alla mano, ovviamente) prima di emettere qualsiasi giudizio sul tuo livello di obesità, salvo poi proporti un link a fondo pagina che, gira e rigira, porta alla pubblicità di Mc Donald (!!!).

Altrimenti c’è la possibilità di aderire alla BRAIN THERAPY, e ordinare delle magiche pillole che agiscono sulla depressione eliminando il fattore scatenante della necessità di cibo oltre misura. Pillole presentate dalla Venere di Botticelli e dal David di Michelangelo.

Ma i siti più divertenti sono quelli in difesa del grasso, soprattutto del grasso femminile: nell’home page di questi ultimi solitamente ci sono sempre foto di ragazze piene di “adorabili rotolini di ciccia”seguite da interviste nelle quali le stesse dicono di essere felici coi loro chili in più, di non invidiare affatto le modelle dei giornali perché “non sanno cosa si perdono”e di non avere alcun problema di salute, anzi, di sentirsi in forma smagliante!

Non è una novità che in Rete si trovi tutto e il contrario di tutto, forse però non sempre ciò aiuta l’utente a trovare le risposte che cerca, a volte il rischio è quello di moltiplicare all’infinito le sue domande e non rispondere in modo esauriente a nessuna… non sta a noi giudicare. La rete, in fondo, non fa altro che cercare di accontentare tutti, sta a chi naviga scegliere la propria direzione.
Certo è che, trattandosi di problemi di salute, forse qualche indicazione convincente sarebbe d’uopo, ma anche le speranze più dure a morire si dissolvono quando, entrando in un supermercato, si scopre che la stragrande maggioranza dei prodotti sugli scaffali ha la scritta “FAT FREE”in bell’evidenza, salvo poi avere più calorie dei cibi originari.

Un esempio per tutti: negli scaffali refrigerati, accanto all’unico tipo di burro “intero”presente tra un centinaio di derivati senza grassi, spicca un prodotto che supera tutti gli altri, almeno per la fantasia con cui è stato nominato: “I CAN’T BELIEVE IT’S NOT BUTTER”…. non è altro che una semplice margarina.

Un’ultima considerazione: in Europa si è parlato a lungo di rivoluzionare l’immagine della Barbie, secolare compagna di giochi di ogni bambina, per renderla meno magra di quanto non fosse in modo da spingere il meno possibile all’anoressia le future adolescenti. In America, invece, è in commercio una bambola dal nome Diet Debbie, che si rifiuta di mangiare oltre i primi bocconi perché “le si rovina la linea”… i primi bocconi, però, possono essere indistintamente una fetta di cheesecake (800 calorie a porzione) o un piatto di insalata (50 calorie a porzione). La bambina che le dà da mangiare, intanto, si gusta placidamente il suo super hamburger con coca cola.

Link:

www.pbs.org/wgbh/pages/frontline/shows/fat/
Una serie infinita di link relativi a problemi più specifici, quali l’immagine del corpo, il problema dell’obesità dal punto di vista medico, la possibilità di interventi chirurgici, i forum di discussione per porre domande e ricevere risposte da esperti.

www.obesity-online.com
Sito collegato anche a Cyberkitchen.com, dove si possono trovare sia ricette per chi problemi non se ne fa, sia ricette low fat, come piace agli americani, oltre a proporre un elenco enorme di forum di discussione, un “obesity cafè”, un insieme di articoli molto aggiornati sulle ultime trovate mediche a proposito di diete e chirurgia anti-grasso.

www.shapeup.org
Propone ancora diete, forum, link a Cyberkitchen ma con un taglio molto meno medico e molto più vicino a quello di un comune health center. Lo scopo è diffondere in modo meno tecnico e scientifico la cultura del “mangiar bene per sentirsi in forma”. Slogan: “Shape up, America!!!”

www.kidsweight.com
Propone diete e giochi per combattere l’obesità infantile.

clos.net/aoaobesity__insurance.htm
Suggerimenti e problemi di vario genere relativi alle assicurazioni, soprattutto sanitarie, indispensabili negli USA) per persone sovrappeso.

L'autore

  • Paola Corti

    Lavora al Politecnico di Milano presso METID, la task force dedicata all’innovazione didattica. I suoi interessi sono orientati fortemente verso la Open Education: nel 2019 ha organizzato la OE Global 2019 Conference.
    Si occupa di progetti europei relativi all’innovazione didattica e di progettazione di MOOC (Massive Open Online Courses) su tematiche relative all’innovazione e alle metodologie didattiche, e di supporto a docenti ed esperti di contenuto nella progettazione dei loro MOOC. È volunteer Mentor nel progetto UNESCO Open Education for a Better World. Le piace fare attività all’aperto, specie in montagna, e ha una passione per il cinema che non sazia mai a sufficienza.

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