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Se Samsung arrivasse ad acquisire Google

11 Febbraio 2013

Se Samsung arrivasse ad acquisire Google

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È relativamente facile produrre telefoni intelligenti con Android. Il vero problema è arrivare a guadagnarci su basi sostenibili.

Vale la pena tornare sull’articolo Google vs. Samsung pubblicato a novembre da Asymco nel momento in cui arriva la notizia che, sommate, Apple e Samsung hanno incassato il 103 percento dei profitti generati dal mercato nel 2012.

La stranezza del dato numerico è solo apparente:

Un risultato percentuale superiore all’intero significa che ci sono anche perdite, sostenute da alcuni grandi nomi della tecnologia per il consumo. Sony, Motorola e Nokia si sono ritrovate con il segno meno, LG e BlackBerry hanno chiuso alla pari e HTC è rimasta sopra la linea di galleggiamento con l’uno percento dei profitti del mercato.

Tornando all’articolo di Asymco, contiene numerosi grafici che aiutano tuttora a interpretare l’andamento del mercato in termini di apparecchi venduti, quote di mercato, fatturato, profitti eccetera.

Di particolare interesse appare il confronto tra Samsung e Google, che mette in evidenza come i profitti della prima relativi al segmento mobile abbiano superato quelli di Google nella sua interezza.

Samsung vs. Google

Profitti Samsung contro profitti Google: l'”allievo” ha superato il “maestro” autore del sistema operativo Android. Fonte: Asymco

Stando al mero dato numerico, Samsung – utilizzatrice del sistema operativo Android – potrebbe addirittura comprare Google, che Android lo ha creato. Questa situazione porta Asymco a formulare una serie di domande che conservano intatta la propria attualità:

La traiettoria di Samsung è sostenibile? Perché non ci sono molti altri venditori di successo con Android? Perché Google non ha successo con Android? Perché Google Motorola non ha successo con Android? Che cosa accadrebbe se Samsung si trovasse nella posizione di acquisire Google e controllare la traiettoria della propria piattaforma abilitante?

L'autore

  • Massimo Carli
    Massimo Carli, dopo essersi occupato per più di dieci anni di applicazioni enterprise in ambiente Java, nel 2003 ha iniziato a interessarsi alle applicazioni mobile, sviluppando per dispositivi Blackberry, iOS e Android. Ha lavorato come Software Engineer per Yahoo! e Facebook ed è attualmente Lead Mobile Engineer per Lloyds Banking Group.

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