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Se il podcast riscopre la musica classica

20 Aprile 2006

Se il podcast riscopre la musica classica

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Tutta questione di passione, dice Giovanna Piccioni. Un nuovo modo di far conoscere la musica antica, spiega Marco Mencoboni. Due musicisti, due approcci alla diffusione di audio via Internet, lo stesso entusiasmo nel dare nuovi spazi a note centenarie

Coniugare tradizione e innovazione non è mai cosa facile. Quando poi la tradizione affonda le proprie radici nella musica classica o, addirittura, antica, le cose paiono diventare ancora più difficili. Non sembrano molti i musicisti classici che hanno particolare confidenza con la tecnologia, con l´innovazione, con il mondo di Internet. Non sono molte le iniziative che sappiano coniugare con efficacia le due sfere d´interesse. In Italia però, ancora una volta per merito del podcasting, qualcosa sembra muoversi.

Due clavicembalisti, entrambi innamorati della musica antica, hanno dato vita in tempi diversi ad altrettanti siti di podcasting. L´obiettivo: far parlare la musica, farla parlare ovunque grazie alla diffusione via Internet di contenuti audio. Parliamo di Giovanna Piccioni, clavicembalista anconetana con una passione viscerale per la musica barocca e di Marco Mencoboni, clavicembalista, direttore dell´ensemble Cantar Lontano e personaggio di spicco nell´ambito della musica antica. Giovanna Piccioni ha dato vita, nel gennaio del 2005, a Da Capo al Fine primo sito italiano a utilizzare il podcasting per parlare di musica classica. Marco Mencoboni è invece il primo musicista classico a trasmettere in podcasting i propri concerti. Li abbiamo incontrati e ci siamo fatti raccontare le loro suggestive iniziative.

Apogeonline: Giovanna, come nasce la tua idea di fare podcasting?

Giovanna Piccioni: Nasce dalla voglia di parlare di musica, di avvicinare le persone al mondo della musica classica e alla figura del musicista, attorno alla quale c´è poca informazione. In Italia i musicisti di classica non hanno la visibilità che meriterebbero. Sono persone animate da grande passione e da un enorme spirito di sacrificio. Perché non farle parlare? Perché non dare loro la possibilità di raccontarsi, di parlare del loro lavoro, di narrare le loro vicende, di dividere con noi e con gli ascoltatori le loro passioni musicali e non? Il podcasting, con la sua elevata accessibilità e con la sua capacità di farsi ascoltare ovunque, mi è parso subito il mezzo ideale.

AOL: E i musicisti come hanno risposto?

GP: Inizialmente sembravano tutti un po´ diffidenti. Il podcasting, come ogni altra novità, suscitava un po´ di scetticismo. Poi, quando hanno capito di cosa si tratta e ne hanno compreso le potenzialità hanno smesso di diffidare e ora sono spesso loro a proporsi per essere ospiti nei nostri podcast.

AOL: Gli ascoltatori hanno gradito?

GP: Molto più di quanto io pensassi. Non avrei mai creduto di ottenere un così vasto seguito. Abbiamo avuto, e abbiamo ancora, centinaia di download il giorno. Le nostre trasmissioni, i nostri podcast, sembrano riscuotere molto favore.

AOL: Qual è secondo te il segreto di tutto questo successo?

GP: Credo sia da individuare nella nostra passione. È lei ad animarci, a darci le giuste motivazioni e a suggerirci l´approccio migliore ai temi che affrontiamo. Ci mettiamo sempre dalla parte di chi ascolta, dalla parte dell´appassionato di musica ma anche dalla parte di chi si avvicina al mondo della classica per le prime volte. Affrontiamo temi specifici, ma con un linguaggio semplice e spesso divulgativo.

AOL: Perché proprio il podcasting? Non sarebbe stato sufficiente un blog, un sito senza contenuti audio?

GP: Credo proprio di no, per due motivi. Innanzitutto la musica va ascoltata; un´interpretazione vale più di mille parole scritte. Poi occorre evidenziare il fatto che mediante il podcasting l´ascolto può avvenire nei momenti e nei luoghi che preferiamo. Un blog devi leggerlo, un video devi guardarlo. Ciò significa che devi fermarti e dedicare un po´ di tempo a queste attività. Il podcasting puoi ascoltarlo anche mentre ti sposti in metropolitana. Non sei costretto a dedicargli del tempo, anzi è lui che si preoccupa di rendere più piacevoli i tuoi tempi morti.

AOL: Quanto ti ha arricchito questa esperienza?

GP: Molto. Ho conosciuto persone interessanti, che mi hanno arricchita umanamente e professionalmente. Parlare di musica con loro è stato ed è affascinante. Ho avuto anche modo di incontrare i grandi della musica classica, di parlare con loro, di porre loro le domande che da sempre sognavo loro di porre.

AOL: Tu hai iniziato a fare podcasting quando non lo faceva ancora nessuno, o quasi. Oggi invece sono in molti a farne. Anche i grandi gruppi come la Rai, per citare un esempio, utilizzano questa tecnologia. Con l´arrivo dei grandi ci sarà ancora spazio per iniziative amatoriali come la tua? Non c´è il rischio di soffocare?

GP: Sì, il rischio c´è. Occorre essere realisti. Tuttavia credo che l´iniziativa amatoriale, se ben realizzata, potrà avere ancora spazio. I grandi gruppi fanno podcasting per trarne degli utili. Le iniziative amatoriali invece perseguono altri obbiettivi. Ciò che conta è darsi un´identità ben caratterizzata e proporre contenuti molto specifici eben realizzati. È necessario individuare un target preciso, una nicchia di ascoltatori e orientare le proprie trasmissioni verso di loro.

AOL: Che suggerimenti ti senti di dare a chi desidera fare podcasting?

GP: Passione, passione, passione. Non pensate al tornaconto, non pensate a eventuali profitti. Abbiate in mente solo la vostra passione e il vostro desiderio di dividerla con altri. Fate parlare i vostri contenuti. Gli utili, se ci saranno, saranno una conseguenza della vostra passione.

Apogeonline: Marco Mencoboni, lo scorso 19 ottobre, a Milano, un evento di portata storica ti ha visto protagonista: il primo concerto di musica antica in podcasting. Come ti è venuta l´idea di avviare un sito, Tra il Tramonto e l´alba, per mandare in podcasting i tuoi concerti?

Marco Mencoboni: Mi ero appassionato alle potenzialità delle nuove tecnologie e avevo da poco ottenuto un collegamento Adsl, il progetto Tra il tramonto e l’alba si è concretizzato in pochi giorni. L’idea era quella di rendere possibile la continuazione dell’esperienza del concerto attraverso un racconto che io stesso mi ero prefisso di scrivere per l’occasione. Le prime dieci righe della storia vennero pubblicate nell’invito e al termine del concerto venne distribuito il racconto completo con l’indirizzo del blog nato per l’occasione. Dal blog sarebbe stato possibile riascoltare in podcasting il concerto.

AOL: Come ha reagito il tuo pubblico alla novità del podcasting?

MM: Benissimo! I contatti sono stati numerosissimi e abbiamo avuto tante richieste di download, richieste che ancora continuano in numero molto elevato.

AOL: A distanza di qualche mese dall’avvio dell’iniziativa puoi già tracciare un bilancio dell’esperienza?

MM: Credo che il podcasting sia una risorsa meravigliosa per tutto il mondo della musica, la possibilità di far ascoltare un evento realizzato a Milano anche a New York solo dopo qualche ora mi sembra una cosa mozzafiato, certamente non è come “stare al concerto” ma quasi. Se il concerto viene registrato correttamente l’effetto è davvero particolare. Tra l´altro diviene così possibile ascoltare una cosa a cui si tiene nel momento che si ritiene più adatto. Il podcasting ti permette di ascoltare quando vuoi tu, magari in auto oppure in treno, magari chiudendo gli occhi un attimo dopo che il controllore ti ha timbrato il biglietto.

AOL: La musica classica, in Italia, non ha un seguito adeguato. Può il podcasting promuovere la sua diffusione? Se sì, in che modo?

MM: Il Podcasting come ho detto prima può fare moltissimo per la diffusione della musica, qualche giorno fa ho pubblicato cinque video realizzati proprio nel giorno della registrazione del concerto che ha dato origine al progetto. Al suono si aggiunge dunque il video, che rende ancora più evidente la potenzialità di questo straordinario mezzo di comunicazione. Il numero dei download che stiamo avendo conferma la bontà del binomio podcasting-musica classica.

AOL: Blog e podcasting consentono spesso l´instaurarsi di numerosi, interessanti rapporti umani. È così anche nel tuo caso?

MM: Si. Grazie al blog e al podcasting si può instaurare un contatto preferenziale relativamente all’argomento base, si riescono a scambiare emozioni, a conoscere persone, e si può interagire in maniera creativa. Pensa: metà dei contatti arrivano dagli Stati Uniti. A breve pubblicherò un nuovo racconto a tema musicale, ambientato nella Napoli di fine ‘500. Comincerò a scriverlo proprio sul blog, pubblicando ogni giorno un pezzo della storia e sono curioso di vedere cosa succede.

AOL: Quali progetti hai ancora in serbo?

MM: L’idea è di continuare sulla strada già intrapresa per quanto riguarda i concerti, ma vorrei anche dare vita a un filone didattico, cercando di utilizzare il podcasting per spiegare, nei limiti del possibile che cosa c’è dietro la musica o forse meglio dentro la musica. Un primo progetto vedrà la luce tra poche settimane, in occasione della Fiera del Libro di Torino dove inaugurerò all’interno dello Stand E lucevan le stelle Records un nuovo modo multimediale di far conoscere la musica antica. Ma di questo parleremo in un´altra circostanza.

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