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Se Google sistema bene i propri Docs nell’Office

29 Giugno 2012

Se Google sistema bene i propri Docs nell’Office

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La spinta a fornire strumenti di produttività di ufficio del tutto ubiqui e trasversali può solo giovare a chi li utilizza.

Bisogna essere complessivamente soddisfatti dalla notizia dell’acquisizione di QuickOffice da parte di Google.

Sicuramente si tratta di una mossa strategica che permette al leader della ricerca Web di acquisire maggiori strumenti e competenze nella gestione dei documenti che tutti noi siamo ormai abituati ad utilizzare, anche per controbattere il progressivo spostamento delle proposte Office di Microsoft verso la mobilità:

Today, consumers, businesses and schools use Google Apps to get stuff done from anywhere, with anyone and on any device. Quickoffice has an established track record of enabling seamless interoperability with popular file formats, and we’ll be working on bringing their powerful technology to our Apps product suite.

QuickOffice porterà con sé anche una schiera di utenti che non vogliono piegarsi al monopolio Microsoft e usano elaboratori di testo, fogli di calcolo, creatori di presentazioni diversi da Office, magari a partire proprio dalla suite online Google Documenti, recentemente integrata in Google Drive.

Sicuramente la mossa strategica ha a che fare con l’aumento delle potenzialità di Google Documenti, ma anche qualche conseguenza più vasta per quello che riguarda la gestione dei documenti in mobilità.

Probabilmente si tratta dell’utilizzo di algoritmi che permettano la gestione di un numero sempre più elevato di formati per i documenti, in modo sempre piu’ ottimizzato per il loro utilizzo nei dispositivi mobili.

Sinceramente sono uno di quelli che si innervosisce presto non appena inizia a scrivere qualcosa con un tablet o uno smartphone, oggetti che considero adatti alla sola consultazione di contenuti e non, al momento, all’inserimento di informazioni.

Non ci resta che aspettare e vedere che cosa si inventeranno gli ingegneri di Google questa volta, sperando in una integrazione bella funzionale tra gli strumenti di produttività online – non eccezionali in versione mobile – e una della app più acquistate per svolgere lavoro “da Office” su dispositivi non convenzionali.

L'autore

  • Massimo Carli
    Massimo Carli, dopo essersi occupato per più di dieci anni di applicazioni enterprise in ambiente Java, nel 2003 ha iniziato a interessarsi alle applicazioni mobile, sviluppando per dispositivi Blackberry, iOS e Android. Ha lavorato come Software Engineer per Yahoo! e Facebook ed è attualmente Lead Mobile Engineer per Lloyds Banking Group.

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