Il cyber cucciolo creato dalla Sony due anni fa è evoluto nelle sue prestazioni con le generazioni successive ed è stato anche modificato da hacker e proprietari appassionati (nonostante la resistenza della Sony). Ma c’è chi ne immagina nuove funzioni prevedendo l’utilizzo di robot integrati con reti wireless e adibiti a compiti di pubblica sicurezza analoghi a quelli delle unità cinofile.
Sony ha già venduto centomila unità di cyber cagnolini da compagnia in tutto il mondo (i primi 3000 in Giappone furono venduti in meno di venti minuti nonostante il prezzo non proprio popolare). La seconda generazione del robot domestico Aibo è stata resa meno somigliante a un cane, ma ha affinato l’abilità nell’esprimere le sue emozioni. Aibo grazie a dei sensori di tatto, è infatti già in grado di “capire” se gli si fa una carezza o lo si sculaccia. Ma con i sensori olfattivi potrebbe potenziare le sue capacità – già governabili a distanza grazie all’integrazione di una Wireless LAN card – e lasciare la sfera domestica per lanciarsi in avventure di tutt’altro genere!
Stuart Wallock, direttore della pianificazione strategica presso la Sony Electronics’ Entertainment Robot America, afferma infatti che le applicazioni possibili di questi robot sono moltissime anche nel campo della sicurezza e del controllo. Molti strumenti sono già usati in diversi servizi di sicurezza, ma la loro integrazione e soprattutto la possibilità di avere un collegamento on line immediato tra tutti i vari rilevatori e con un elaboratore centrale, rappresentano un passo avanti molto significativo.
Veniamo quindi all’idea del cane poliziotto, o meglio, al di là della metafora del cane, alle applicazioni nel settore della sicurezza di questo genere di tecnologia. Nel settore della robotica e delle perceptual interfaces i ricercatori stanno infatti valutando nuove applicazioni, soprattutto dall’11 settembre in avanti. Ephraim Schwartz, editorialista di Inforworld specializzato in wireless, ha svolto una breve indagine tra gli operatori del settore scoprendo interessanti linee di sviluppo tra i laboratori di R&D.
Solitamente si mettono a confronto le capacità dell’uomo con quelle della macchina – e spesso vince la seconda – in questo caso si tratta di capire chi sia meglio tra il cane e la macchina: chi annusa meglio e in modo più preciso? Pare vinca la macchina.
Sensor technology ha già realizzato prototipi in grado di rilevare sostanze chimiche usate negli esplosivi e anche Sensar sta già sperimentando sistemi di questo tipo. Ron Pretlac, della Electronic Sensor Technology (EST), afferma che i cani delle unità cinofile richiedono lunghi addestramenti, mentre il zNose della EST può rilevare ogni tipo di sostanza con un bassissimo margine di errore.
I robot come Aibo sono programmabili per nuove funzioni e ovviamente hanno già incorporato funzionalità wireless per la trasmissione di dati. Schwartz ipotizza l’utilizzo di questi sistemi in contesti in cui le misure di sicurezza necessitano maggiore attenzione, come negli aeroporti dove si stanno sperimentando nuovi sistemi integrati in Wireless Lan per l’identificazione elettronica degli oggetti e delle persone.
Agli americani non sarà venuto in mente, ma a questo punto perché non pensare a un Aibo cane da tartufo? L’uso delle nuove tecnologie è d’altra parte già diffuso per localizzare, tramite reti GPS, i siti migliori per la pesca e per la caccia!